xcv Nell'edizione di questo volume del Carteggio di Lorenzo Valerio si è fatto riferimento, come per il precedente, ai criteri adottati per la pubblicazione dell'Epistolario cavouriano, esemplarmente curato da Carlo Pischedda. Gli interventi sui testi, sempre indicati, sono ridotti al minimo indispensabile, la grafia rispettata salvo i casi nei quali potesse generare equivoci nel lettore al quale si è cercato di rendere più agevole la lettura attraverso una annotazione ampia, intesa anche a meglio illustrare l'ambiente nel quale Valerio operò. In quest'ottica si è scelto di inserire largamente la documentazione archivistica reperita in merito alle iniziative alle quali egli diede vita negli anni 1842-1847 solo omettendo la pubblicazione dei suoi scritti in questi anni - peraltro spesso ricordati in nota e nelle pagine introduttive - in quanto essi verranno collocati come appendice all'ultimo volume. Le note collocate a piè di pagina, anziché in fine di lettera, intendono anch'esse favorire la massima «leggibilità» di ciascun documento. Nell'Appendice sono state inserite alcune lettere individuate o più correttamente datate nel corso del lavoro di preparazione di questo secondo volume e che temporalmente sono riferibili agli anni inclusi in quello precedente. Sono invece state omesse le numerosissime lettere a Valerio che comparvero nelle «Letture di famiglia» qualora non ne esistesse l'originale nelle carte Valerio; ciò sia in considerazione del loro carattere più di «cronaca» che di privata corrispondenza, sia per non accrescere ulteriormente la mole del volume. Numerosi sono i ringraziamenti che dovrei formulare nel chiudere questo lavoro. Mi sia consentito di accennare qui brevemente ad alcuni fra i molti debiti di riconoscenza che sento di avere citando in primo luogo la Provincia di Torino e la Fondazione «Luigi Einaudi» di Torino che hanno reso possibile la pubblicazione del Carteggio e, con esse, la direzione ed il personale delle rispettive biblioteche. Allo stesso modo devo ricordare qui con gratitudine le direzioni ed il personale dell'Archivio di Stato e del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino. Grande è il mio debito per il lavoro che, su questo Carteggio ha svolto chi mi ha preceduto: il compianto professor Luigi Firpo alla cui opera, insieme con i professori Guido Quazza e Franco Venturi, si deve l'ordinamento e la trascrizione della quasi totalità delle lettere, e viva gratitudine debbo alla signora Laura Firpo per la generosità con la quale mi ha consentito di proseguire l'opera avviata dal prof. Firpo. Mi fa particolarmente piacere, inoltre, poter ringraziare la professoressa Isabella Custodero Scardaccione, l'ingegner Maurizio Custodero e l'ingegner Salvatore Custodero, discendenti della famiglia Valerio, che hanno messo a mia disposizione, con splendida generosità, i preziosi documenti e ricordi dei Valerio ancora in loro possesso e seguito con affettuosa e fattiva collaborazione il mio lavoro. Con loro ringrazio tutti coloro che hanno consentito, mettendo a disposizione le lettere in loro possesso in anni ormai lontani, di costituire il cospicuo fondo oggi rappresentato dal carteggio custodito presso la Biblioteca della Provincia di Torino. Ancora una volta, infine, ho potuto avvalermi nel mio lavoro del prezioso consiglio e della paziente amicizia dei professori Narciso Nada e Franco Venturi, verso i quali il mio debito non fa che quotidianamente aumentare, insieme alla più viva riconoscenza.(A.V.)