forniscono servizi solo ai membri ed imprese che forniscono servizi al più ampio pubblico. L'ultimo insieme di organizzazioni costituisce l'interesse primario degli autori poiché è quello che «... overlaps most closely with the purposes and functions of the government» (Abramson-Salamon, 1986, p. 13) essendo coinvolto nella fornitura di servizi che promuovono il benessere della comunità e servono un largo pubblico. L'ultimo esperimento di classificazione che analizzeremo è la National Taxonomy of Exempt Entities (Ntee) sviluppata dal National Center for Charitable Statistics (un programma dell'Inde-pendent Sector)7. Lo scopo di questo programma è quello di sviluppare «a system for classifying nongovernmental, nonbusiness, tax-exempt organizations with a focus on philanthropy (Irs section 501(c)3) organizations to accurately define the voluntary nonprofit sector in the United States» (Ntee, 1987). La classificazione è ora in fase di messa in opera e molte organizzazioni operanti su scala nazionale, come l'American Association of Fund-Raising Council ed il Foundation Center, hanno deciso di utilizzarla. Sono anche in corso tentativi di usare la classificazione a livello federale e statale. Il sistema, principalmente studiato per classificare organizzazioni ma utile anche per analizzare i loro programmi, usa un codice di 4 cifre suddiviso in 3 parti (X-XX-X). Ciascuna delle parti rappresenta, rispettivamente, il codice del gruppo (specifica lo scopo principale dell'organizzazione: educazione [codice B], salute [codice E], occupazione [codice J], ecc.), il codice dell'attività principale (specifica il particolare campo di attività o programma dell'agenzia all'interno del codice precedente: se il codice del gruppo è protezione ambientale [codice C], i programmi possono riguardare il controllo dell'inquinamento atmosferico [codice C-21] o il trattamento dei rifiuti solidi [codice C-26], ecc.) ed il codice beneficiario (individua il principale beneficiario, cliente o destinatario del servizio: il pubblico in genere [codice A], i disabili [codice R], ecc.). L'esperimento è assai interessante poiché si tratta del primo tentativo di sviluppare una classificazione generale del settore nonprofit. L'unico dubbio riguarda l'utilità di un sistema di classificazione separato rispetto al Sic (Standard Industriai Classifi- 52