oggi, fa poca differenza dal punto di vista della programmazione di medio periodo, quando la previsione dell'inflazione futura sia esplicitata (così come esigenze di trasparenza richiedono che sia) e posto che si debba ritenere che essa sarà rivista (e conseguentemente lo saranno le previsioni di spesa) se dovesse rivelarsi errata. La differenza tra lavorare con i prezzi costanti e con i prezzi correnti attesi c'è ed è rilevante, invece, dal punto di vista del controllo durante l'erogazione della spesa, controllo che per sua natura riguarda il breve periodo, diciamo il primo anno coperto dalle « previsioni scorrevoli di spesa. Poiché l'oggetto dell'attività pratica di controllo sono "quasi sempre quantità monetarie, è cruciale che anche le previsioni di spesa siano espresse in termini monetari o, perlomeno, siano tali che l'autorità di controllo possa facilmente tradurle in quantità monetarie-. Sarebbe cioè necessario disporre di un sistema di informazioni sui prèzzi tale - da consentire di esprimere a prezzi correnti (effettivi e non attesi) le previsioni originariamente espresse a prezzi costanti. Le convenzioni sui prezzi adottate dal PESC non consentivano facilmente un'operazione del genere: come si è visto (7) i prezzi incorporati in ogni set di previsioni non erano riferiti al medesimo istante temporale e non c'era alcuna garanzia che la distanza tra .la base temporale media di due set successivi di previsioni (cioè la distanza temporale tra i survey prices delle stime di due Libri Bianchi successivi) fosse pari ad un anno e fosse sempre la stessa. Ciò escludeva la possibilità di analizzare le variazioni subite dai .83