di favorire la tendenza verso una crescita non sufficientemente controllata della spesa pubblica nel Regno Unito. Si tratta però di elementi che, almeno in parte, vanno tenuti distinti dalle implicazioni della metodologia dei prezzi costanti; è tuttavia opportuno tenerli presenti affinché sia chiaro il contesto, nel senso di processo di formazione del bilancio, in cui la valutazione a prezzi costanti era inserita. Il punto è rilevante in quanto la considerazione complessiva del funzionamento del sistema di controllo della spesa può impedire di cadere nell'errore di attribuire alla metodologia dei prezzi costanti l'esclusiva responsabilità dei risultati che nel corso degli anni Settanta dovevano portare, come vedremo, all'abbandono di quella metodologia. Un elemento invece intimamente connesso ai prezzi costanti è il ruolo centrale svolto nella programmazione della spesa dalla previsione del tasso di crescita reale del PIL (ovvero, più in generale, delle risorse future). E' evidente che se il livello programmatico della spesa è determinato dalla disponibilità futura di risorse, la previsione di tale disponibilità ha un'importanza cruciale, paragonabile a quella della previsione del tasso d'inflazione nel contesto di una programmazione della spesa espressa in termini di prezzi correnti attesi. Anche per quanto riguarda questo aspetto, una buona esemplificazione dei? problemi connessi può essere tratta dall'esame dei primi anni di vita del PESC. Nelle surveys del 1961 e 1962 venne assunto un tasso annuo di incremento reale del PIL del 3% nei cinque anni seguenti, una previsione 20