600 DANIELA VIOLINI - ELISABETTA BERTOLA Dalla lettura comparata dei dati contenuti nelle due tabelle, emerge chiaramente che l’impegno del gruppo oligarchico tende ad aumentare in relazione all’aumentata dinamicità delle società e soprattutto all’aumento del valore del loro capitale, mentre per l’altro gruppo si registra un andamento del tutto opposto. Questo fatto può essere considerato un indice sicuro della superiore qualità dell’intervento economico dell’oligarchia che si colloca saldamente nei posti chiave dell’economia del paese, nelle aziende più redditizie e soprattutto nelle più grandi, nelle società giganti dove addirittura il numero delle presenze del gruppo oligarchico è maggiore rispetto quello del ben più numeroso secondo gruppo. A conclusione di questa analisi ci pare di poter affermare che l’immagine dell’oligarchia, in relazione al potere economico che essa detiene, è estremamente salda ed articolata, che l’esistenza di un pur foltissimo numero di azionisti non appartenenti al gruppo tradizionale non incrina sostanzialmente la sua capacità di controllo economico. Ed in effetti le differenze nel comportamento dei due gruppi rispetto a questa variabile fonda-mentale le sono tutte favorevoli: capitale più concentrato, maggior presenza nelle società con capitali e utili più alti, contemporanea partecipazione in più settori di attività. Ma al di là di queste differenze, dal confronto tra i due gruppi di azionisti è emerso anche che non esiste contraddizione nelle scelte economiche dei due schieramenti, il che fa chiaramente decadere l’ipotesi di un loro antagonismo in relazione appunto a due modelli di sviluppo alternativi, tanto che è fondato suggerire l’ipotesi che il settore meno tradizionale entri a partecipare all’alleanza del blocco di potere interrelazionandosi profondamente con gli antichi gruppi dominanti, accettandone valori sociali, gerarchie di prestigio, nella ricerca di una piena identificazione con essi. A questo proposito se si esamina la composizione dei singoli consigli di amministrazione delle società anonime si riscontra un elevato grado di collaborazione tra i due gruppi, testimoniato dal fatto che antichi e nuovi protagonisti della scena economica cilena si ritrovano spesso uniti alla direzione delle medesime società. Impegnati come presidenti, vice-presidenti, gerenti o consiglieri i membri della vecchia e nuova classe dominante, non solo non si spartiscono rigidamente i campi di intervento economico ma si mescolano nella gestione congiunta della maggior parte delle imprese del paese.