308 PAOLA CASANA TESTORE Nella primavera del 1840 iniziava così la costruzione del nuovo penitenziario. Secondo quanto il Petitti scriveva a Karl Mittermaier il 31 dicembre 1839, si ventilò anche la costruzione di un secondo penitenziario ad Oneglia ed un terzo a Pinerolo od a Savona, ma non possediamo ulteriori informazioni su questi progetti75. 3. La partecipazione di Carlo Barione Petitti di Roreto al dibattito italiano ed europeo sulla riforma carceraria. La riorganizzazione promossa dal governo sabaudo nel settore edilizio delle carceri durante il regno di Carlo Alberto non fu un’opera avviata nei ristretti confini del Regno di Sardegna in modo isolato ed indipendente, ma venne realizzata tenendo sempre presente le diverse teorie sui problemi carcerari che da tempo erano discusse in tutta Europa e che, soprattutto dopo il 1831, furono oggetto di studi e di dibattiti anche nel regno sabaudo. Da questo momento, infatti, il problema carcerario non coinvolse più soltanto la ristretta cerchia degli « addetti ai lavori », ma, grazie anche all’opera di propaganda svolta da personaggi quali Giovenale Vegezzi, Giovanni Eandi ed in primo piano Ilarione Petitti di Roreto, divenne a poco a poco di pubblico dominio. Altri paesi europei stavano allora affrontando la questione e non mancarono così confronti e discussioni a livello internazionale fra i maggiori studiosi di questi problemi. Fin dal 1830 l’Inghilterra, la Prussia, la Francia e la Spagna avevano inviato degli specialisti in America per studiare i metodi di detenzione e la legislazione carceraria di quel paese, considerato, sotto questo punto di vista, uno tra i più avanzati76. I sistemi penitenziari colà adot- In esse egli esponeva con dovizia di particolari i sistemi di detenzione e di disciplina interna adottati nelle carceri straniere. Descriveva quegli impianti di riscaldamento, o lavanderie, o forni economici che sarebbe stato utile introdurre in Piemonte. L’Eandi ritornò dal suo viaggio piuttosto favorevole al sistema di Auburn, il quale, in effetti, fu quello che prevalse nel Regno di Sardegna, dopo non poche discussioni. Numerosi altri funzionari di Carlo Alberto avevano già visitato le carceri straniere sulle quali avevano lasciate dettagliate relazioni; cfr., ad esempio, di G. Vegezzi, il Rapporto corredato da documenti che si sottopone al Conte Beraudo di Pralormo (ministro dell’Interno) sui penitenziari ed analoghi stabilimenti in esteri stati, in data 10 ottobre 1839, conservata in A.S.T., Materie economiche. Carceri in genere, mazzo 4 da inventariare. 75. Lettera del Petitti a K. J. A. Mittermaier del 31 dicembre 1839 (U.B.H., Mittermaiers Briefnochlass). Cfr. anche A.S.T., Sez. Riunite, Consiglio di Stato. Processi verbali, sedute del 24 gennaio 1839, mazzo 19. 76. La Francia aveva inviato il Beaumont ed il Tocqueville (autori dell’opera Du système pénitentiaire aux États Unis cit.), il Demetz ed il Blouet (autori di un Rapport à Ai. le comte de Montalivet cit.); l’Inghilterra aveva inviato W. Crawford