RELAZIONE PER L’ANNO 1983
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borsisti della Fondazione, ma anche di studiosi esterni provenienti in gran parte dall’Università di Torino che qui trovano l’accoglienza e i mezzi necessari al proseguimento proficuo dei loro studi.
     b)    L’Archivio, fondato inizialmente sulle centinaia di migliaia di carte di Luigi Einaudi, ha attratto donazioni e depositi importanti (Paolo Thaon di Revel, Francesco Saverio Nitti, Agostino Rocca, Roberto Mi-chels, Antonio De Viti de Marco). Quasi tutto il materiale è stato inventariato. Nei casi più importanti l’inventario è già stato pubblicato negli « Annali » della Fondazione, così facilitando le ricerche degli studiosi.
     c)    Dopo la Biblioteca e l’Archivio, i borsisti hanno rappresentato il secondo punto di forza della Fondazione. I giovani che, con borse intere o parziali, sono stati aiutati dalla Fondazione in questi vent’anni sono quasi 350. Da una prima nomina di sei borsisti, la Fondazione ha raggiunto negli ultimi anni una media di circa 50, venendo così incontro alle necessità sempre urgenti dei giovani migliori, pur senza superare le capacità reali di accoglimento e di assistenza da parte della Fondazione. La Fondazione, infatti, ed è questo uno dei punti che ha reso le borse della Fondazione Einaudi ambite e apprezzate, concede borse che non solo sono accessibili a tutti senza riguardo a cittadinanza o provenienza purché siano soddisfatti i criteri fondamentali di qualità, ma danno ai borsisti accesso alla Biblioteca, appoggio da parte del Comitato scientifico durante e dopo il godimento della borsa e, in molti casi, la possibilità di pubblicazione in modo non effimero dei risultati delle loro ricerche. Tutti vantaggi di solito non ottenibili altrove.
     d)     Le pubblicazioni, con gli « Annali » (17 volumi) e gli « Studi » (28 volumi), la Bibliografia degli scritti di Luigi Einaudi, il Catalogo della parte più rara della Biblioteca di Luigi Einaudi, e la raccolta degli Interventi parlamentari di Luigi Einaudi, hanno grandemente contribuito alla rinomanza della Fondazione.
     2.    Nella sua gestione, la Fondazione si è ispirata ai principi citati all’inizio di questa relazione:
        a)       assoluta indipendenza del Comitato scientifico nella scelta dei borsisti e dei temi di ricerca e dei seminari;
        b)       coinvolgimento del maggior numero possibile dei giovani che la utilizzano nello sviluppo della Biblioteca. I loro suggerimenti naturalmente sempre vagliati dai membri del Comitato scientifico;
        c)       amministrazione che tenesse conto della presenza di fondi in parte privati e in parte pubblici;