L’ANALISI MONETARIA DI K. WICKSELL 145 l’intera produzione in modo che i capitalisti trasformino in moneta la loro remunerazione e che agli imprenditori pervenga la somma da restituire alle banche stesse. La banca crea quindi tanto la moneta necessaria ad aprire il circuito quanto quella occorrente per chiuderlo. A conferma di quanto anticipato in precedenza, viene così fornita una descrizione del modo in cui la moneta entra nell’economia. Nello svolgersi concreto del processo economico, inoltre, si profila un’idea della massima importanza: l’agire delle banche, infatti, tende a far pensare che non soltanto il credito sia moneta ma che addirittura la moneta sia credito. In altri termini, nel funzionamento del modello non compare altra moneta oltre al credito. Se da una parte tale ipotesi può avere un valore soltanto esplicativo, dall’altra parte essa lascia spazio a una tesi secondo cui in un’economia monetaria il credito è l’unica forma di moneta: in questi termini, il credito non sarebbe un tipo di moneta che si aggiunge agli altri ma la forma in cui si presenta la moneta stessa all’interno di un’economia monetaria m. In secondo luogo, la produzione viene avviata con un atto di finanziamento da parte delle banche: anche in equilibrio, quindi, l’imprenditore prende le sue decisioni di investimento facendo riferimento al mercato della moneta e alle condizioni di esso anziché al livello dei risparmi. Nell’intera rappresentazione della situazione di equilibrio (dove non esiste capitale fisso) non compare mai il mercato dei capitali, che per la teoria neoclassica è il luogo in cui si determina il tasso di interesse di equilibrio. Wicksell, piuttosto, assume come dato tale tasso: lo stato di equilibrio, infatti, è caratterizzato per definizione dall’uguaglianza tra costo del credito bancario e produttività marginale del capitale e il tasso di interesse si forma sul mercato della moneta, tra banche e imprenditori, anziché sul mercato dei capitali. In terzo luogo, infine, l’esistenza dell’equilibrio dipende, più che da criteri di mercato, soprattutto dal fatto che le banche fissino il tasso di interesse a un livello corrispondente al rendimento della produzione: non appena si verifica uno scarto tra i due tassi, l’equilibrio è perduto 142 143. Il processo cumulativo. Uno degli aspetti principali della notorietà della teoria monetaria di Wicksell è costituito dall’indagine che egli svolge di un processo cumulativo inflazionistico. L’elemento curioso di tale formulazione teorica è dovuto al fatto che, nella sua analisi, egli prende in realtà le mosse da 142. Cfr. A. Graziani, Aspetti della dottrina monetaria di Keynes, in: Key-nes cit., a cura di T. Cozzi. 143. V. Interesse e prezzi, p. 241. IO.