52 ROBERTO EINAUDI Ma la scelta definitiva dell’architetto tardava, perché la pratica per l’acquisizione del terreno sito negli ex Giardini Reali si perdeva nei meandri della Direzione Generale del Demanio e dei Ministeri Romani16. Nel frattempo la Fondazione ebbe varie sedi provvisorie, prima presso la Provincia di Torino, poi in Via Arsenale. . . Nell’aprile del 1966 si uscì dalla situazione di stallo per la definizione della sede definitiva quando fu annunciata la costituzione della Fondazione Giovanni Agnelli, e l’intenzione di quest’ultima di costruire la nuova sede della Fondazione Luigi Einaudi sul terreno accanto a quello dove sarebbe sorta la Fondazione Agnelli in Via Gia-cosa all’angolo con Corso Massimo d’Azeglio. Il progetto, dell’architetto Amedeo Albertini, incaricato dalla Fondazione Agnelli, prevedeva un ingresso comune tra le due Fondazioni, con la Fondazione Agnelli sistemata nella vecchia palazzina che fu dimora del Senatore Agnelli prospiciente Corso d’Azeglio, e la Fondazione Einaudi sistemata in un nuovo edificio progettato e costruito appositamente per le esigenze della Fondazione. Io mi limitai a dare suggerimenti planimetrici sulla sistemazione interna. L’edificio nuovo era disposto su cinque livelli di cui due sotterranei per il magazzino libri, e uno seminterrato per il ricevimento, la schedatura e rilegatura dei libri e g studioli per i borsisti disposti attorno ad un patio. Il piano terra rialzato, prevedeva l’accesso del pubblico alla biblioteca che aveva un’ampia sala di lettura con la possibilità di consultazione di 25.000 volumi più i periodici. Al primo piano erano sistemati gli uffici e le sale seminari più una grande sala di conferenze in comune tra le due Fondazioni. . . . , ,. . , Il progetto fu portato avanti nei minimi dettagli, ma in modo sempre più autonomo da parte della Fondazione Agnelli. Mio padre era piuttosto preoccupato perché, come disse: «la Fondazione Agnelli marcia per conto suo, ed io faccio fatica a far sentire loro la necessità di consultazioni»17. Questo avveniva perché nel frattempo stava maturando il proposito che la Fondazione Agnelli avrebbe avuto bisogno per conto suo dell’intero edificio che si stava progettando, e che alla Fondazione Einaudi sarebbe stato dato in concessione un altro edificio di proprietà degli Agnelli. . Per dedicare più tempo alla Fondazione, alla fine del 1967 mio padre decise di dare le dimissioni dalla direzione del Center for Inter- 16. Lettera di Giuseppe Grosso a Mario Einaudi, 10 dicembre 1964; Verbale del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi, 22 settembre 1965. 17. Lettera di Mario Einaudi all’Arch. Roberto Einaudi, 23 aprile 1967.