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RICCARDO FORTE
tuazione sociale, convinse le classi dominanti della necessità di operare alcuni correttivi nel sistema di dominazione sociale, messo a punto negli anni ’80.
     La validità in sé della forma statale liberale non venne messa in discussione. Tuttavia, la crescita e la concentrazione di una classe media urbana, priva, di fatto, di reali prospettive di ascesa sociale, convinse l’oligarchia liberale della necessità di introdurre alcuni strumenti integrativi, atti a favorire la conservazione dell’ordine sociale tradizionale. Occorreva, nell’ottica delle classi dominanti, individuare il meccanismo idoneo a svolgere una duplice funzione: da un lato creare un canale di ascesa sociale per i figli degli immigrati, che eliminasse la contraddizione fra la pretesa degli stessi di accedere alla proprietà della terra e la volontà dell’aristocrazia agraria di mantenere il controllo esclusivo sulla società rurale; dall’altro accelerare il processo di «argentinizzazione» degli immigrati, cioè la loro integrazione nell’ordine sociale tradizionale argentino. Così si esprimeva in proposito il deputato Lacasa:
  «[...] Un popolo formato di elementi etnici [diversi] che [...] conserva in sé la manifestazione del patriottismo dei popoli di origine, deve formare un’anima nazionale, perché tutti questi cittadini, che sono figli, gli uni di italiani, gli altri di francesi, gli altri di altri popoli, che ci favoriscono con il loro lavoro [...] devono rafforzare il proprio spirito nella questione nazionale

      In questo senso, non sembra casuale, nel 1901, l’approvazione da parte di un Congresso dominato dall’aristocrazia agraria, della legge 4031 di riforma militare, se si considerano gli aspetti formali dei . cambiamenti introdotti. La nuova legge sanzionò il servizio di leva obbligatorio per i cittadini di sesso maschile e modificò alla radice le regole di reclutamento e promozione degli ufficiali. Per quanto riguarda la coscrizione, per l’incorporazione permanente nell’esercito, la legge stabilì l’obbligo della cittadinanza argentina o della naturalizzazione, nonché l’obbligatorietà del servizio militare per poter accedere a una professione nel settore pubblico21 22. L’importanza di tale norma appare evidente se si considera, come abbiamo visto, la diffi-
       21. República Argentina, Diario de sesiones cit., 18 settembre 1901.
       22.     Comando en Jefe del Ejército, Reseña histórica y orgánica del ejército argentino, Buenos Aires, Circulo Militar, 1972, II, pp. 105-107.