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CORRADO MALANDRINO
schiacciamento del mondo tedesco operati a Versailles, egli scriveva con amarezza che contro la guerra in permanenza che costituiva l’appannaggio della «pace della vittoria» e contro una Lega delle Nazioni che altro non era se non l’alleanza di tre Stati «per tener saldo il ginocchio sui vinti» e per imporsi a tutti gli altri, sarebbe vieppiù stato necessario che il socialismo si mobilitasse di nuovo per salvare il mondo da un’altra più spaventosa guerra: «Quando Versailles tradisce la gente si rivolge a Zimmerwald»21. Da quest’analisi, da questo stato d’animo sarebbe nato l’impegno, all’epoca del trattato di Locamo, per la democratizzazione e l’apertura della Società delle Nazioni a tutti i paesi e poi, alla fine degli anni venti, l’entusiasmo suo e degli altri fuorusciti antifascisti per il Memorandum Brìand e la rinnovata speranza di unione europea22.
    5.    Nei primi mesi del 1919, quando la discussione, a grandi tratti volontaristica e utopistica, sulla Società delle Nazioni lasciava il passo alle scelte ispirate dal plumbeo realismo politico di Versailles, anche Gobetti intervenne nel dibattito con un preciso intento polemico.
    La sua fu un’incursione occasionale, unica. Né su «Energie nove», né tantomeno sulla rivista «Rivoluzione Liberale», si ebbero altri contributi al tema, salvo alcune note rapide e indirette muoventi da riflessioni sulla politica estera italiana nel saggio del 192423. Tuttavia, l’articolò che Gobetti dedicò alla Società delle Nazioni, come era nel suo stile, fu esauriente nella sua sinteticità, mosso dalla volontà di dichiarare e motivare fino in fondo le proprie idee sull’argomento, non solo per gli aspetti prettamente politici, ma anche per i risvolti filosofici. Gobetti esprimeva una posizione nella sostanza coerente con la concretezza del «problemismo» salveminiano. La stessa bibliografia da lui consigliata per approfondire gli argomenti di cui s’era avvalso comprendeva autori che erano collaboratori dell’«Unità», da Giorgio Quartara a Pietro Bonfante, o a essa vicini24. Un’area poli-
     21.     C. Treves, Da Versailles a Zimmerwald, «Critica sociale», XXIX, 1919, pp. 110-111.
     22. Malandrino, Socialismo e libertà cit., pp. 89-104.
     23.      Cfr. P. Gobetti, Scritti politici, a cura di P. Spriano, Torino, Einaudi, 1969, pp. 1051-1052. Su Gobetti cfr. almeno: C. Pogliano, Piero Gobetti e l’ideologia dell’assenza, Bari, De Donato, 1976; P. Bagnoli, L’eretico Gobetti, Milano, La Pietra, 1978; Id., La rivoluzione del liberalismo. Saggi su Piero Gobetti, Roma, Bulzoni, 1986.
     24.      P. Gobetti, La Società delle Nazioni, «Energie nove» [ristampa anastatica con prefazione di N. Bobbio, Torino, La Bottega d’Erasmo, 1976], serie I, 5, 1-15 gennaio 1919, pp. 65-67.