344 ROBERTO VIOLI detenuta dal settore privato, della credibilità posseduta dagli annunci della Banca centrale5. In sostanza, sotto certe condizioni, il risultato, opportunamente generalizzato, di Barro e Gordon continuerebbe a persistere. Qualora però anche le preferenze della Banca centrale fossero considerate informazione privata — e non c’è ragione a priori per respingere questa impostazione — l’approccio-reputazione cadrebbe, ovvero non sarebbe in grado di rendere gli annunci della Banca centrale — preferenze e domanda di moneta attesa — «incentive compatible», eliminando contestualmente l’incentivo a deviare dalla regola prestabilita. In termine tecnico si dice che la Banca centrale, con una accorta manipolazione degli annunci, può ottenere un pay-off pari a quello che otterrebbe deviando da una regola prestabilita, anche se il settore privato si comporta nel gioco (bayesiano) non cooperativamente, ovvero non crede agli annunci della Banca, dai quali però tenta di inferire i valori «veri» sottostanti, e tratta parametricamente le «mosse» della Banca centrale 6. Ciò posto, ci pare sensato concludere che, se si ammette, anche parzialmente, il carattere privato della informazione e la possibilità di un suo uso strategico, allora il raggiungimento di un risultato Pareto-ottimale non può non passare, alla luce delle attuali conoscenze, che per impegni vincolanti la Banca centrale, quali, ad esempio, i targets. È chiaro che, comunque, la questione della flessibilità rimane aperta, nel senso che occorre trovare un compromesso tra l’esigenza di evitare manipolazioni negli annunci e la necessità di tener conto delle esigenze di accomodamento della domanda di moneta, per il quale sarebbe probabilmente insensato ritenere gli annunci della Banca centrale comunque viziati, e perciò destituiti di ogni fondamento. È possibile, a quanto pare7, costruire un sistema flessibile di targets che risponde, almeno in parte, a queste esigenze, ma molto lavoro resta sicuramente da fare in questa direzione. Rimane tuttavia aperta una questione istituzionale rilevante su questo terreno, ovvero: quale istituzione si farà carico di controllare effettivamente l’implementazione degli obiettivi? In effetti, si è visto che anche il governo può trarre vantaggi dalla creazione di inflazione non anticipata, per cui difficilmente il settore privato può ritenerlo un controllore credibile. Vi è infine una seconda rilevante difficoltà nel percorrere questa strada; anche qualora si individuasse un’istituzione, per così dire, super-partes che effettivamente si mostrasse efficace nel controllo, non bisogna assolutamente dimenticare che la relazione che si instaurerà 5. Per la dimostrazione si rinvia a Canzoneri (1984) e Violi (1985). Si veda anche Barro (1985). 6. La dimostrazione è contenuta in Violi (1985). 7. Si veda Canzoneri (1984) e Violi (1985) in proposito.