L’EDITORIA CATTOLICA NEL PERIODO POSTCONCILIARE 429 casa editrice Anteo, dopo che la prima, pubblicata dalla Queriniana, aveva incontrato «la disapprovazione ecclesiastica». Nel nuovo trafiletto si affermava quindi che «costretta a non ristampare l’opera, in breve esaurita, la Queriniana ha evidentemente passato i diritti aU’editrice Anteo, che, non appartenendo a un’istituzione religiosa o ecclesiastica, sfugge a ogni possibilità di intervento dell’autorità ecclesiastica. Un fatto che fa risaltare ancora di più il carattere anacronistico ed inefficace di certe leggi ecclesiastiche»109. Il cambiamento di editore faceva anche risaltare come, nel momento in cui l’editoria laica si interessava al libro religioso, diminuissero le «possibilità di controllo sulla produzione in materia religiosa» da parte dell’autorità ecclesiastica110. Nel novembre del 1970 appariva infatti a Bologna una nuova edizione di Infallibile? presso l’editrice Anteo111, mentre nel 1977 l’opera sarebbe stata ripubblicata da Mondadori insieme a un altro scritto dello stesso Kung, Fehlbar? Fine Bi-lanz, con il titolo L’infallibilità, e la prefazione, è interessante notare, di Rosino Gibellini, che vi svolgeva una presentazione del pensiero del teologo svizzero112 113. Il 7 agosto 1971, intanto, «L’Osservatore Romano» aveva dato notizia di due lettere inviate dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede al prof. Kung, una relativa al libro La Chiesa e l’altra a Infallibile?113. Il quotidiano affermava che in ognuna di esse la congregazione presentava una lista delle tesi sostenute dal prof. Kung, indicava l’insegnamento tradizionale della Chiesa su quei temi, esponeva le osservazioni di esperti della congregazione e chiedeva «cortesemente al professore di voler rispondere». Le questioni sollevate da Kung erano anche sullo sfondo della dichiarazione Mysterium Ecclesiae, che la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò il 24 giugno 1973. Senza far direttamente riferimento alla riflessione teologica di Kiing, che veniva menzionato solo nelle Osservazioni sulla dichiarazione ecclesiologica, presentate alla 109 A che serve Ìimprimatur?, «D Regno/attuaJità», XVI, 216, 1971, p. 45. Gli attuali responsabili della casa editrice, come ho già sottolineato, sono invece restii a fornire informazioni e documenti su questi fatti. 110 Cfr. Scoppola, La «nuova cristianità» perduta cit., p. 125. 111 Nella nuova edizione non vi era alcun riferimento al passaggio di editore, ma si riportava solo, sul risvolto di copertina, la dicitura «seconda edizione». 112 Cfr. R. Gibellini, La teologia ecumenica di Hans Kiing, pref. a H. Kung, L’infalltbi-lità, Milano, Mondadori, 1977, pp. IX-XXVII. 113 Cfr. Lettere al prof. Kiing della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, «L’Osservatore romano», 7 agosto 1971.