CARTEGGIO MOSCA-MICHELS 221 del vivere libero», presero tra fine giugno e luglio 1924 per buone le parole di Mussolini che si impegnava per il ripristino della legalità e votarono a favore del rimpasto governativo proposto.29 4. La situazione cambiò nel 1925, con l'avvio della trasformazione legislativa in regime dell'occupazione fascista del potere statale. In quell'anno si ebbe il pronunciamento di Croce contro il manifesto di Gentile e il passaggio all'opposizione, con l'adesione di Mosca.30 Al contrario, Michels, ritenendo superata la crisi politica accentuò la marcia di convergenza col fascismo, conclusa con l'iscrizione al partito e il trasferimento a Perugia qualche anno dopo. Nell'epistolario si hanno segnali significativi del progressivo divaricamento dei giudizi e dell'allontanamento delle due posizioni politiche, con conseguenze - che mi sembra debbano esser maggiormente segnalate - anche sul piano dell'analisi storico-teorica. Questi segnali trovano espressione nella discussione sorta fra i due a seguito della recensione fatta da Mosca sul «Corriere della sera» alla seconda edizione della Sociologia del partito politico e pubblicata da Albertini il 29 agosto 1925 col massimo rilievo grafico concesso all'articolo di fondo in prima pagina e col titolo La crisi della democrazia esaminata da Roberto Michels.31 Mosca dedicava la prima parte dell'articolo alla sintesi del capolavoro michelsiano, accentuandone gli aspetti teorici di critica alla concezione della democrazia come attuata negli ultimi decenni attraverso la rappresentanza partitico-parlamentare, cosa che ne giustificava l'inclusione nella scuola elitistica. La seconda parte dell'articolo era però da Mosca consacrata a inedite riflessioni che andavano oltre la recensione vera e propria del libro michelsiano. Questi i passaggi salienti del ragionamento moschiano. In un certo senso, sosteneva Mosca in accordo con Michels, si sapeva che la democrazia dei partiti spesso ha promesso più cose di quelle che poteva mantenere. Ciò era risaputo dagli autori che l'avevano studiata, come Michels e Bryce.32 29 Cfr. Q. Piras, Battaglie liberali, Novara, Tip. Gaddi, 1926, p. 19. 30 Cfr. E.R. Papa, Storia di due Manifesti, Milano, 1958. H testo del Manifesto crociano è riprodotto in F. Gaeta, P. Villani, Documenti e testimonianze, Milano, Principato Editore, 1967, pp. 898-901. Cfr. inoltre Q. Piras, Battaglie liberali cit., pp. 46 sgg. laddove si ricorda che Mosca, pur continuando a dichiararsi «antico avversario del sistema parlamentare», riteneva più moderato e prudente non appoggiare il cambiamento fascista, giudicato «troppo rapido e radicale». Il punto di non ritorno dell'opposizione moschiana fu dato dalla sua pronunzia contraria in Senato alia legge sul Primo ministro del 19.12.1925. 31 Cfr. G. Mosca, La crisi della democrazia esaminata da Roberto Michels, «Corriere della sera», a. 50, n. 205, 29.8.1925, p. 1. 32 Su questi aspetti cfr. in generale II partito politico nella belle epoque: il dibattito sulla forma-partito in Italia tra '800 e '900, a cura di G. Quagliariello, Milano, Giuffrè, 1990. 17