78 FRANCESCO FORTE in relazione alla diversa probabilità soggettiva di reddito dovuta ai suoi diversi comportamenti.23 Ma bisogna anche osservare che sia il Fubini, come successivamente lo Steve ed altri autori che si sono occupati del tema, hanno tralasciato due grossi argomenti, uno tradizionale - quello dei redditi di lavoro in confronto ai redditi di capitale e di impresa, che ha è alla base della discriminazione qualitativa dei redditi nelle imposte dirette reali24 - e uno assai meno frequentato, ma di eccezionale importanza, quello marshalliano, ripreso da Pigou, riguardante la natura discriminatoria dell'imposta proporzionale uniforme sul prodotto netto, in relazione ai redditi derivanti da produzioni a costi decrescenti o a costi crescenti o a costi costanti.25 Circa il primo tema, per altro, il Fubini avrebbe potuto replicare einau-dianamente, che, semmai, la discriminazione attuata riguardava i redditi mandati a risparmio, rispetto a quelli consumati. Lo Steve, probabilmente, giudicava l'argomento poco consistente, alla luce del fatto che, generalmente, i contributi prelevati per la pensione non vengono tassati. Circa la seconda questione, sembra chiaro che tanto il Fubini quanto lo Steve abbiano pensato che fosse decisiva la critica di P. Sraffa a Marshall, nel suo celebre saggio sui rendimenti crescenti, in cui arguiva (erroneamente) che l'unica spiegazione plausibile degli stessi è l'esistenza di forme ibride di monopolio.26 Steve, analizzando la tematica della diversa (minore) possibilità di traslazione dell'imposta generale uniforme in monopolio rispetto a quella in concorrenza, aveva tenuto presente indirettamente il tema dei costi decrescenti. Ma va aggiunto che nella prospettiva marshalliana, le indu- 23 Cfr. Steve, Sul concetto di imposta generale cit., Sezione V: Struttura del mercato e imposta generale; D. Black, The incidence of income taxes, London, McMillan, 1939; R. Coase, Some notes on monopoli prices, «Review of economie studies», V, 1937. 24 II tema, originariamente trattato da J.S. Mill, Principles of politicai economy (8 ed. 1881) Libro V, Cap. E, trad. it. Principi di economia politica, Torino, UTET, 1962, in relazione al fatto che coloro che conseguono un reddito di lavoro o altri redditi temporanei hanno bisogno di risparmiare, per prolungarlo nel tempo, diede luogo al teorema della doppia tassazione del reddito risparmiato (cfr. Einaudi cit.), si complicò immediatamente, in relazione alla tesi che i redditi 'fondati' di capitale erano più certi di quelli non fondati su un capitale: tesi che, con le mflazioni, le crisi di borsa ecc. subì poi imponenti smentite e con la tesi per cui i redditi prodotti con uno sforzo (quelli di lavoro e di impresa) hanno un costo, mentre quelli di capitale non lo hanno, che, per altro, porta al tema del 'reddito in natura' psichico di cui alla teoria dell'ottima tassazione. 25 Cfr. F. Forte, Economies internai and extemal, increasing retums and growth: The seminai contrihution of Alfred Marshall revisited, «Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze», LXII, n. 2, 2003, e A.C. Pigou, A study in public finance cit. 26 P. Sraffa, Sulle relazioni fra costo e quantità prodotta, «Annali di economia», II, 1925; Id., The law of retums under competitive conditions, «Economie journal», XXXVI, 1926, tradotto nel 1937 anche in italiano come Le leggi della produttività in regime di concorrenza, nel volume, Economia pura, a cura di G. Del Vecchio, della «Nuova Collana degli Economisti italiani e stranieri», diretta da G. Bottai e C. Arena.