20
GIANDOMENICA BECCHIO
periorità del sistema teorico walrasiano, che in forza del modello di equilibrio economico generale, «da un punto di vista astratto ha segnato un decisivo superamento nei confronti dei sistemi dei primi due». Per quanto riguarda Pareto, il Cours è considerato un raffinato ampliamento dello schema teorico walrasiano, trattato con una visione più ampia che comprende per esempio l'analisi dei regimi monopolistici e collettivistici. Solo nel Manuale, Fubini sostiene che Pareto sia giunto ad «un'impostazione del tutto nuova», mentre gli scritti sociologici successivi, con i quali l'economista italiano tenta di «completare l'economia», pervengono a risultati indeterminati. La voce del Digesto si conclude con il semplice elenco delle tendenze più recenti: «fusione di materiali "austriaci" con materiali paretiani, rappresentate prevalentemente da esponenti viennesi e londinesi, in contrasto con la tradizione marshalliana di Cambridge» (Pigou, Robertson e Keynes); l'istituzionalismo americano; l'economia walrasiana riformulata da Cassel e infine le teorie del ciclo proposte da Pantaleoni e Schumpeter.
A nulla è valso l'obbligatorio tributo che lo studioso ha dovuto pagare al regime accennando alla «posizione molto onorevole» che la teoria economica dovrebbe riservare all'esperienza corporativa fascista, la quale potrebbe essere sistematizzata, se non «nel corpo della scienza astratta, [almeno] nella trattazione relativa alla politica economica»: nel 1938, le leggi razziali colpiscono anche Fubini, il quale, allontanato dall'insegnamento, si rivolge di nuovo al proprio maestro per cercare una collocazione all'estero. Einaudi scrive a Rosenstein Rodan, esule a Londra, il quale però nega il favore al collega;11 pertanto Fubini ritorna a Torino. Qui continua a lavorare scrivendo alcuni articoli e recensioni per la «Rivista di storia economica», che Einaudi dirige dal 1936 (dopo la chiusura della «Riforma sociale» imposta dal regime l'anno precedente).
Tra queste, firmate con lo pseudonimo R.U. Ferrante, particolarmente illuminante quella al libro di Schumpeter, Business cycle, apparso nel 1939.12 Il testo, il cui sottotitolo è Analisi teorica, storica e statistica del processo capitalistico, come l'intera opera dell'autore, si caratterizza, secondo il recensore, per la coerenza logica e il metodo rigoroso che accorda teoria e fatti. Un metodo che Fubini ricorda avere imparato dai suoi maestri torinesi. Fra questi, non solo Einaudi, ma anche Attilio Cabiati e Giuseppe
11	Si vedano più avanti la minuta di lettera di presentazione di Einaudi a data 19 maggio 1939 e il curriculum vitae scritto da Fubini medesimo, nonché le relative note in cui appare anche uno stralcio della lettera di risposta ad Einaudi inviata da Rosenstein Rodan in data 16 giugno 1939.
12	R.U. Ferrante, Variazioni cicliche e storia economica nel pensiero di Joseph A. Schumpeter, «Rivista di storia economica», VI, n. 1, 1941, pp. 50-61.