66
FERRUCCIO RICCIARDI
bilizzabile per via delle difficoltà del mercato finanziario, si accompagnava alle ombre di ambiguità che si allungavano sulle prospettive di riassetto dell'organizzazione del credito mobiliare.40
La cessione del portafoglio industriale dell'istituto milanese alla Sofindit, secondo i termini della convenzione dell'ottobre 1931, fu resa possibile grazie a una serie di operazioni collaterali quali l'intervento dell'Istituto di liquidazioni a favore della Sofindit per l'ammontare di un miliardo (con mezzi in verità anticipati dalla Banca d'Italia), un'operazione di sconto di 800 milioni consentita dalla Banca d'Italia mediante cambiali di accettazione Comofin a favore della Sofindit, garantite maggiormente da un milione di azioni Comit in pegno, nonché la messa a disposizione di 200 milioni a favore della Comit per permetterle di affrontare con la necessaria elasticità i problemi di liquidità più urgenti.41 La Sofindit si faceva rilevataria di una massa di partecipazioni per un ammontare complessivo che sfiorava i quattro miliardi (poi rettificato a lire 4.035.907.720),42 cifra che la società doveva rimborsare man mano che procedeva a liquidare e realizzare sul mercato i valori mobiliari di cui era venuta in possesso, eventualmente ricorrendo - per fronteggiare le esigenze di cassa della Comit - a un ente terzo per l'esercizio del credito mobiliare (il costituendo Imi), che a tale scopo avrebbe emesso obbligazioni con la garanzia statale 43
La natura e la dimensione degli interventi di ristrutturazione demandati all'azione della Sofindit si definì in modo più o meno compiuto lungo l'arco del 1932, allorché l'acutizzarsi della crisi dell'economia reale44 colpì duramente il sistema delle imprese, quest'ultime in gran parte impossibilitate sia a collocare nuove emissioni di capitale su un mercato in affanno, sia, dopo le note convenzioni, a ricorrere al sostegno bancario chiedendo la conversione dei propri debiti a breve in cointeressenze azionarie, secondo una prassi consolidata.45 Nella prima metà del 1932 gli aumenti di capitale e gli assestamenti necessari per la sistemazione di un cospicuo gruppo di
40	La principale ambiguità stava nel mancato scioglimento del nodo della concessione della garanzia dello stato ai fini dello smobilizzo del portafoglio Sofindit.
41	Cfr. la sintesi sui termini dell'operazione redatta da Azzolini per Mussolini in Archivio storico della Banca D'Italia (As BI), Direttorio Introna, cart. 3, doc. 2, lettera di Azzolini a Mussolini dell'8 gennaio 1932.
42	Cfr. As Bei, Ufficio finanziario (Uf), cart. 36, Titoli azionari da cedersi dalla B.C.I. a Sofindit, 1931.
43	Una copia della convenzione è in A. Confalonieri, Banche miste cit., voi. I., pp. 639-643.
44	Cfr. G. Toniolo, L'economia dell'Italia fascista, Bari, Laterza, 1978, p. 139 e sg.
45	Cfr. As Bei, MI, cart. 1, fase. 2, sfasc. 31, Promemoria illustrativo sulla situazione al 31 ottobre 1931, 15 novembre 1932.