116 CAPITOLO QUINTO 3. — È appena il caso d’osservare che i provvedimenti sopra esposti, e la stessa tutela del vino pregiato, debbono essere inseriti in un quadro globale d’interventi territoriali per avere la possibilità di divenire operanti. In caso contrario lo spopolamento e la deruralizzazione delle campagne rischiano di vanificare i termini stessi del problema, isterilendone la portata ad una serie di provvedimenti isolati condizionati dall’attrito di una struttura agricola sostanzialmente antiquata. Nelle proposte degli organismi regionali e locali, la rapida concentrazione degli assi stradali e ferroviari (abolizione delle linee secondarie attualmente passive quali la Varallo-Novara, realizzazione prioritaria della autostrada Voltri-Sempione)32, la polarizzazione crescente verso Novara e Borgomanero (riconosciuto in sede di programmazione quale sottopolo di sviluppo)33, costituiscono l’obiettivo principale di una riorganizzazione delle attività economiche provinciali. Posta in un’area di relativa indifferenza rispetto alle due aree gravitazionali descritte, la zona del vigneto risulta tutta compresa nella linea isocrona di un’ora e mezza tanto rispetto a Borgomanero quanto a Novara, costituendone così serbatoio effettivo di mano d’opera 34. Prevedere la persistenza di un’attività agricola specializzata in un quadro di crescente urbanizzazione ed industrializzazione significa non soltanto limitarne l’estensione ai terreni elettivi, ma favorirne la riorganizzazione aziendale e prevederne l’inserimento in un’agricoltura dalle produzioni controllate e pianificate e dalla redditività uniformata. Una simile evoluzione è destinata a modificare sostanzialmente un paesaggio agrario che ha ubbidito a lungo a sollecitazioni sostanzialmente diverse. Il processo di adattamento non si prospetta facile — si pensi soltanto ai disinvestimenti necessari ed alle modificazioni tecniche della 32. Capuani, « Novara - Notiziario economico delia provincia di Novara », XXIII, 1967, n. 11, pp. 3 segg. Istituto di ricerche economico-sociali «Aldo Valente » (256). L’interesse prestato anche in sede locale ai problemi della programmazione è dimostrato dai due convegni tenuti nel luglio 1967 e 1968 a Gat-tinara: attenzione preminente ai dati infrastrutturali, moderata — e con ottica assai lontana da quella classica — a quelli agricoli. Il territorio coltivato del comune è ormai ridotto a meno della metà. 33. Istituto di ricerche economico-sociali « Aldo Valente » (254) e (256), d, sez. IV, cap. 7, pp. 48 segg. L’indice marginale di occupazione sale a 983,9 per Borgomanero nel decennio 1951-1961 e a 949,2 per Romagnano (357,7 per l’insieme della provincia. Cfr. Camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato di Novara (89), p. 81. 34. Istituto di ricerche economico-sociali « Aldo Valente » (257). Dal 1951 al 1961 Borgomanero ha dovuto all’immigrazione il 78% del suo incremento demografico.