36. VOCABOLARIO e le città; sa che esistono gli uomini, forniti veramente di idee e di sentimenti; sa che allato ai vivi esistono e vivono, vigili, i morti e vivono i non ancora nati; sa che accanto agli uomini viventi oggi nel suo territorio, altri uomini vivono in altri stati e pongono limiti alla sua azione. Lo stato duraturo e forte conosce e rispetta le istituzioni ed i corpi e le idee e i sentimenti esistenti; e poiché sa di non poter far tutto, è duraturo e forte. Lo stato il quale non è confortato dalla grazia di Dio, e dalla volontà della nazione ha paura. È inquieto e perciò afferma di essere da Dio e dal popolo inviato a dar nuova felicità e prosperità alla nazione. Ma più alte risuonano le sue parole e più, nel silenzio di coloro che tacciono e nelle vociferazioni di coloro che sono comandati e spinti a plaudire, cresce la sua paura. Più esso afferma di far tutto, meno sente di poter fare qualcosa. La paura degli stati, i quali dubitano del proprio titolo a governare e si forzano a nascondere il dubbio, ecco la causa prima delle rivoluzioni e delle guerre, le quali hanno tenuto agitata l’Europa continentale dal 1789 in poi. Se l’Europa, se l’Italia vogliono conquistare la pace e salvare la civiltà, gli uomini viventi oggi debbono porsi ogni giorno la domanda: operiamo noi in guisa da serbare intatto il retaggio degli avi e da promuovere l’elevazione dei figli? Se sì, la grazia di Dio scenderà su di noi e il consenso della nazione conforterà l’opera nostra. Se no, vana sarà la speranza di liberarci della paura e di salvarci dall’abisso. 36. VOCABOLARIO1 Il quasi venticinquennio di dominazione e di ricordi fascistici ha bruttato, fra le tante cose, anche il vocabolario italiano. Se governo democratico ha un significato, ciò accade esclusivamente e tutto perché esso sia sinonimo di governo di discussione. Camere, giornali, elezioni, sono strumenti efficaci di governo democratico non perché gli uomini di governo siano i tali invece dei tali altri, siano scelti in un modo piuttosto che in un altro. Suppergiù, in qualunque forma di governo, autocratico o democratico, esercitano la somma del potere coloro i quali desiderano il potere e riescono a conquistarlo in maniera conforme al regime. La differenza consiste so- 1 «Corriere della sera» (Milano), 8 settembre 1946, poi in II buongoverno cit., pp. 326-330 (Firpo, 3406 e 3599). 226 —