31. CONTRO LO STATO «LEVIATHAN» le forme non solo regionali, ma anche istituzionali di corpi autonomi i quali contribuiscano non solo alla legislazione, ma anche alla vita comune della società intera. Noi vogliamo che la Chiesa sia indipendente e sia libera; noi vogliamo che anche nello Stato vi siano regioni, comuni, associazioni, sindacati, ognuno dei quali abbia una propria forza, perché riteniamo che soltanto in una società dove vi siano molte forze indipendenti possa essere garantita la libertà. Noi sappiamo che una società è destinata alla morte se il potere politico ed economico si concentra in un luogo solo. Vi fu uno scrittore, il padre di Mirabeau,4 uno degli oratori massimi della Rivoluzione francese, il quale quarantanni prima della Rivoluzione predisse quali sarebbero state le conseguenze di una società nella quale tutto il potere venisse dall’alto, tutto il potere fosse concentrato nello Stato. Se mi permettete, vi leggerò un breve brano di Mirabeau padre: «In una società consimile non vi sarebbe che un centro di distribuzione della ricchezza e non vi sarebbe che una città nel reame». Noi non vogliamo che a Roma si accentri tutta la vita del paese. «Tutti i cittadini non sarebbero occupati ad altro che ad ottenere impieghi e posti alla Corte ed a sollecitare la liberalità del Principe, ad evitare il lavoro, a raggiungere la fortuna con tutti i mezzi di intrigo che la cupidigia dell’uomo può suscitare. Ma ogni agente, il quale pensi solo a se stesso, è forzato ad usare connivenza con le depredazioni altrui; dal che segue che tutto alla Corte designerebbe il brigantaggio. Tutto dipendendo da un unico centro ed essendo morta ogni forza di vita propria ed indipendente, i quadri dello Stato e della società non sarebbero se non uno scheletro vuoto, agevole a rompersi al minimo sforzo esterno. Lo Stato in verità sarebbe in piena anarchia, senza alcuna consistenza ed alcuna durata». Pochi decenni dopo gli avvenimenti davano la prova migliore della verità del principio che era stato posto dal Mirabeau padre. Una società come quella francese in cui tutti i privilegi, tutti gli onori dipendevano dalla capitale, non era una società viva e meritava di morire, e morì sotto i colpi della Rivoluzione francese. Perciò, noi liberali, non vogliamo una costituzione che sia fondata su un luogo, su una forza sola. La costituzione che noi dobbiamo respingere, ad esempio, è una costituzione simile a quella che è stata presentata pochi giorni fa in Francia.5 Una costituzione nella 4 II fisiocrate Victor Riquetti de Mirabeau autore dell 'Ami de l’homme. Il figlio, Honoré-Gabriel, deputato del Terzo Stato, nel marzo 1791, poco prima dell’improvvisa morte, venne eletto presidente dell’Assemblea legislativa. 5 Sulla prima costituzione della Quarta repubblica, cfr. J. P. Rioux, La France de la Quatrième République, 1, L’ardeur et la nécessité 1944-1952, Paris, Seuil, 1980. — 205 —