66
ROBERTO VIVARELLI
io credo, nel contesto di un intreccio, i cui fili sono assai difficili da dipanare, tra riflessione critica e volontà d’azione, al cui interno il motivo dominante, si potrebbe dire il filo rosso che percorre l’insieme del cammino di Rosselli, è l’istanza di una rivoluzione italiana, con la quale soltanto si ritiene possibile la sconfitta del fascismo. L’obiettivo di questa rivoluzione, cioè il tipo di società a cui essa avrebbe dovuto dare vita, rimase sempre racchiuso nella formula della più completa opera politica di Rosselli, Socialismo liberale, una diade nella quale, anche se l’accento batté sempre assai più sul sostantivo che non sull’aggettivo, ambedue i termini erano e sempre rimasero tutt’altro che definiti Questa indeterminatezza del fine ultimo che si intendeva perseguire, non toglie che Rosselli si sia via via aperto la sua strada, la strada della sua rivoluzione, con grande energia e decisione, secondo un percorso che fu in buona parte imposto dalle circostanze. Si dovette infatti alle circostanze e soprattutto all’evolversi della situazione internazionale, il mutamento nel giudizio di Rosselli sulla natura del fascismo e sui modi per sconfiggerlo. Di qui quelle svolte nella storia di GL, che determinano nel suo pur breve arco di vita, dalla sua fondazione allo scoppio della guerra, diverse e successive fasi11 12. Queste fasi segnano un significativo mutamento di rotta proprio rispetto al carattere politico del movimento, che ancora alla fine del 1931 respingeva con fermezza una identificazione di classe, e segnano insieme l’evolversi di un rapporto, dall’aperta ostilità alla collaborazione, con il partito comunista italiano 13 * 15.
Ripercorrere queste vicende sarebbe qui inopportuno, anche se non inutile. Ritengo tuttavia necessario un sia pur sommario richia-
      11     Sull’ambiguo significato del termine «liberale» nell’opera di Rosselli, forse sinonimo di «libertario», si v. le osservazioni di G. Arfè, Carlo Rosselli nella storia del socialismo italiano, in: Giustizia e Libertà nella lotta antifascista e nella storia d’Italia. Attualità dei fratelli Rosselli a quaranta anni dal loro sacrificio, Atd del convegno internazionale (Firenze, 10-12 giugno 1977), Firenze, La Nuova Italia, 1978, pp. 24-25 e 33-34.
      12     In una lettera a Lussu, dagli Stati Unid, il 18 gennaio 1945, G. Salvemini, Lettere
dall’America 1944-1946, a cura di A. Merda, Bari, Laterza, 1967, pp. 81-87, contestando che
il PdA ne fosse la continuazione, segnalava nella storia di GL quattro distinti periodi.
      15     Nella nota ed importante lettera a Rodolfo Morandi, in data settembre-ottobre 1931, in: S. Merli, Fronte antifascista e politica di classe. Socialisti e comunisti in Italia 1923-1939, Bari, De Donato, 1975, pp. 167-171, Rosselli affermava: «Fondando due anni orsono GL noi partimmo da una premessa fondamentale e cioè che la battaglia contro il fascismo non potesse e non dovesse condursi su una piattaforma di classe». E cfr., per le posizioni diverse in seno a GL, S. Fedele, E verrà un’altra Italia. Politica e cultura nei «Quaderni di Giustizia e Libertà», Milano, Angeli, 1992, pp. 29-32. E sulla convergenza con i comunisti nella guerra di Spagna v. Garosci, La vita di Carlo Rosselli, cit., Il, pp. 241-247.