INTRODUZIONE 1. Con la decisione di avviare, a partire dal 1° gennaio 1999, la fase finale dell’unione monetaria fra undici dei quindici stati membri dell’Unione europea, il processo di unificazione europea è giunto a una svolta cruciale. La moneta unica europea rappresenta in effetti in se stessa un traguardo di enorme portata nello sviluppo dell’integrazione economica, e ci sembra giusto a questo proposito ricordare le parole con cui Luigi Einaudi già nel 1944 sottolineava l’importanza di tale obiettivo. Con estrema chiarezza egli diceva: «[...] il disordine attuale delle unità monetarie di tutti i paesi del mondo, le difficoltà degli scambi derivanti dall’incertezza dei saggi di cambio tra un paese e l’altro e più dalla impossibilità di effettuare i cambi medesimi, hanno reso evidente agli occhi di tutti il vantaggio che deriverebbe dall’adozione di un’unica unità monetaria [...] il vantaggio del sistema non sarebbe solo di conteggio e di comodità nei pagamenti e nelle transizioni interstatali. Per quanto altissimo, il vantaggio sarebbe piccolo in confronto di un altro, di pregio di gran lunga superiore, che è l’abolizione della sovranità dei singoli stati in materia monetaria. Chi ricorda il malo uso che molti stati avevano fatto e fanno del diritto di batter moneta non può non aver dubbio rispetto alla urgenza di togliere ad essi cosiffatto diritto. Esso è ridotto in sostanza al diritto di falsificare la moneta e cioè al diritto di imporre ai popoli la peggiore delle imposte, peggiore perché inavvertita, gravante assai più sui poveri che sui ricchi, cagione di arricchimento per i pochi e di impoverimento per i più, lievito di malcontento per ogni classe contro ogni classe sociale e di disordine sociale [...]».' Ancor più importante del valore della moneta unica in se stessa è però il fatto che, superando questo traguardo, il processo di unificazione europea è giunto a un punto in cui è a portata di mano la realizzazione della 1 Cfr. Luigi Einaudi, I problemi economici della federazione europea, pubblicato con lo pseudonimo di Junius dal Movimento Federalista Europeo in Svizzera nel 1944 (Lugano, Nuove Edizioni di Capolago), e ripubblicato in La guerra e l’unità europea, Milano, Comunità, 1948. — VII —