PARTE II - BELLIGERANZA E DIPLOMAZIA DI GUERRA (1917-1918) essere globale e globalmente studiata e definita. La posizione italiana in merito alla richiesta di armistizio inoltrata dalla Bulgaria proprio il 27 settembre confermava questa comunanza di idee; mentre i governi di Londra e di Parigi si mostravano propensi a trasformare le discussioni armistiziali in vere e proprie trattative di pace, la Consulta sosteneva infatti con forza la separazione delle due questioni e il rinvio della seconda, anche per consentire una matura ponderazione delle condizioni da farsi al governo di Sofia e in tal modo differenziare chiaramente davanti agli occhi del mondo la condotta alleata da quella adottata dagli Imperi centrali verso la Russia e la Romania.451 Nel corso della ricordata conversazione con Cellere del 2 ottobre, in parte dedicata alla questione dell’invio in Italia di rinforzi militari, Wilson palesò soddisfazione per questi punti di convergenza con il governo italiano (specialmente per l’ultimo, sul quale l’ambasciatore gli diede lettura delle comunicazioni di Sonnino che lo comprovavano), si complimentò più volte della moderazione e dell’equilibrio dimostrati dalla Consulta e dalla presidenza del Consiglio ed espresse la speranza di poter dimostrare il proprio apprezzamento al momento opportuno. Da alcune frasi, lasciò trapelare la diffidenza che maturava in lui in modo sempre più accentuato sui propositi degli altri alleati, in particolare degli inglesi.452 Quattro giorni dopo, arrivò a Washington la richiesta tedesca d’armistizio, seguita il giorno 7 da quella del governo austro-ungarico; entrambe accettavano come base di discussione per la pace i Quattordici Punti e le successive enunciazioni wilsoniane, comprese quelle del 27 settembre. In sostanza, il nemico accettava senza condizioni un programma di pace non interamente condiviso dai governi associati e neppure mai discusso collegialmente. I dibattiti interalleati che seguirono contribuirono a rafforzare in Wilson la sensazione della maggior vicinanza dell’Italia alle sue idee - o, se si vuole, del suo minore distacco. 11. Conclusione. Le trattative armistiziali e l’ascesa del ruolo ITALIANO NELLA COSTRUZIONE DELLA PACE AMERICANA Il colonnello House arrivò in Europa il 26 ottobre in veste di rappresentante personale del presidente degli Stati Uniti. A Parigi, dove si sareb- 451 Sonnino alle rappresentanze a Parigi, Washington e Londra, t. 29 settembre 1918, S. Sonnino, Diario 1916/1922 cit., pp. 302-303. Cfr. anche Sonnino alle rappresentanze a Parigi, Washington e Londra, t. 30 settembre 1918, Id., Carteggio 1916/1922 cit., doc. 348. Sulla posizione americana in merito all’armistizio della Bulgaria cfr. De Martino alle ambasciate a Parigi, Washington e Londra, t. 5 ottobre 1918, DDI, serie V, voi. XI, doc. 621. 452 Cellere a Sonnino, t. 3 ottobre 1918, S. Sonnino, Carteggio 1916/1922 cit., doc. 350. — 236 —