DIAMO. APMLE 1960
          radio sono impedite da un’azione di disturbo sistematica e generale. Il popolo sovietico è tenuto sotto una campana di vetro. Vive come in un’incubatrice, tanto si teme su di esso il contagio delle idee, dei costumi, delle tendenze occidentali. Perciò se di una gara si deve parlare tra le idee comunistiche e quelle democratiche occidentali, queste hanno dimostrato la loro indiscussa prevalenza perché ammettono la libertà di propaganda e di contraddittorio che il comunismo non può tollerare senza correre il rischio di scomparire. Gli Occidentali non si rendono pienamente conto di questa loro schiacciante superiorità. Essi ammettono la libertà di propaganda delle idee avversarie, ma il comunismo non tollera un’uguale libertà di propaganda. Nonostante la prosopopea con la quale Krusciov parla della forza d’irradiazione delle idee comuniste e della decadenza agonizzante della democrazia borghese, l’uomo malato è lui stesso che non sa uscire dalla chiusa e rarefatta atmosfera della sua camera ad affrontare le tempeste del mondo Ubero. Apra le frontiere alla propaganda occidentale, ammetta la Hbertà di discussione ed attenda gU effetti. Per ora la Russia di Krusciov non si differenzia in alcun modo da quella di Nicola I di cui ci ha lasciato una così vivida descrizione il marchese de Custine.
              Krusciov è indubbiamente uno dei più brillanti e caustici polemisti del momento attuale, specialmente quando improvvisa le sue estemporanee risposte nelle Conferenze stampa. Così il 26 marzo, rispondendo alla domanda di Raymond Hubert della France Presse se riteneva che qualcuno dei nuovi stati africani avrebbe scelto il regime comunista, ha spiritosamente dichiarato: «Mi piacerebbe, a mia volta, porvi la seguente domanda. I cristiani, e in particolare il clero, siano essi cattoUci o ortodossi, avrebbero piacere che tutti i mussulmani diventassero cristiani. E reciprocamente il clero mussulmano non abbandona la speranza che tutti i cristiani diventino mussulmani. Perché dovrei io esser peggiore di questi cristiani e mussulmani?». Il che dimostra com’egli si senta effettivamente l’apostolo d’una nuova religione, alla pari di quella cristiana e di quella islamica.
              «Io sono un comunista - egli ha continuato - un fermo sostenitore della teoria del marxismo-leninismo la quale ha provato scientificamente che il comunismo è il sistema più evoluto e più progressista. E nostra convinzione che il sogno del genere umano di costruire una società comunista sarà ineluttabilmente tradotto in realtà. Auguriamo a tutti i popoli neri e bianchi, rossi e gialli di prender posto sotto la bandiera del comunismo. Più presto avviene, tanto meglio per tutti i popoli, per il mondo intero».
              Geneviève Tabonis gli ha chiesto di spiegare la dottrina della pacifica coesistenza. Il che egli ha fatto con grande moderazione, in termini assai diversi da quelli coi quali rispose a Gronchi che cercava di fargli intendere
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