LUCA PIETROMARCHI difficile precisare; ma è significativo il fatto che la maggior parte forse degli elementi che devono la loro elevazione al regime sono contro il regime. E ciò che avviene in tutti i paesi. Giovedì 30 ottobre 1958 È trapelata, da persona che ha assistito ai colloqui intimi tra la delegazione polacca e il governo sovietico, la sostanza delle dichiarazioni fatte da Krusciov a Gomulka. Si è amaramente lamentato dell’ostilità del fronte occidentale che ha intransigentemente respinto tutte le sue iniziative di distensione. Krusciov ha visto in tale atteggiamento la deliberata volontà di nuocere a lui personalmente e lo ha definito «cattiveria umana». Ha aggiunto che la sua pazienza stava per raggiungere il limite. Questo sfogo, secondo i polacchi, non era determinato dal fatto che l’insuccesso delle sue iniziative gli avesse nuociuto in seno al Praesidium ch’era compatto a sostegno della sua politica, quanto diretto a rispondere a taluni apprezzamenti che gli risultava essere stati fatti sulle ripulse occidentali da qualche paese socialista. Sulle questioni interne polacche Krusciov aveva fatto a titolo amichevole delle raccomandazioni. In primo luogo aveva segnalato l’opportunità di dare importanza alla collettivizzazione delle terre. Secondariamente aveva raccomandato di accentuare la sorveglianza della libertà di espressione dell’opinione pubblica soprattutto per impedire che le spie dell’Occidente possano individuare i punti deboli dell’organizzazione dei paesi socialisti. Infine ha richiamato l’attenzione dei dirigenti polacchi sull’opportunità di non largheggiare nella politica religiosa, in particolare nei riguardi della Chiesa Cattolica. E interessante soprattutto lo sforzo di Krusciov contro il fronte occidentale per le ripulse opposte ai tentativi sovietici di distensione. Egli si è espresso in termini che rivelano la sua esasperazione. Il contegno da lui tenuto verso i diplomatici occidentali lo aveva fatto intuire. Resta da vedere se le due Conferenze di Ginevra, quella del 31 ottobre per la sospensione degli esperimenti atomici e quella del 10 novembre per evitare gli attacchi di sorpresa, si concluderanno con degli accordi che permetterebbero, indubbiamente, di sperare in prospettive più favorevoli e di riprendere i colloqui per la riunione al vertice. Ma è da tener presente che due elementi nuovi sono nel frattempo intervenuti: da un lato la ripresa degli esperimenti atomici da parte dell’URSS e dall’altro la pressione sempre più forte che la Cina comunista esercita sull’indirizzo della politica sovietica. La ripresa degli esperimenti atomici da parte dell’URSS non trova altra — 42 —