LA «DURA FATICA» DEI NUMERI: RICCARDO BACHI E LA STATISTICA ECONOMICA
un'«università di primo ordine», e quindi Bachi può essere considerato, da questo punto di vista, come il candidato «più indicato», benché non sia «per talento e potenzialità d'ingegno» il migliore.
Alla fine, il concorso è vinto da Franco Savorgnan, mentre Riccardo Bachi si colloca al secondo posto. La relazione finale della commissione sottolinea le capacità di Bachi nel campo delle rilevazioni statistiche, insistendo soprattutto sull'importanza de L'Italia economica, ma ribadisce una debolezza teorica di fondo sul versante della statistica metodologica:
Riccardo Bachi. È dal 1910 libero docente di legislazione industriale nel R. Politecnico di Torino. L'opera migliore di questo candidato è L'Italia economica, il noto annuario che, pubblicato per la prima volta nel 1909 e continuamente accresciuto e migliorato negli anni successivi, ha meritatamente incontrato largo plauso tra gli studiosi. Il Bachi ordina con sagacia i fatti, li illustra abbondantemente, ne mette in evidenza i nessi e infine li sintetizza nei capitoli riassuntivi in modo felice. Negli Appunti sulla rilevazione del mercato del lavoro, nella Inchiesta sulle abitazioni e in altri lavori del genere (egli è inoltre da molti anni redattore del Bollettino dell'Ufficio del Lavoro) il Bachi mostra la sua attitudine a concepire piani organici di complete rilevazioni statistiche, delle quali poi sa sfruttare abilmente i risultati. Il Saggio sulle influenze demografiche delle grandi città avrebbe meritato più ampio sviluppo. I titoli di statistica teorica di questo candidato riguardano come si vede, solo i metodi di rilevazione. Mancano contributi nei quali il candidato dimostri la capacità a ricerche più profonde e all'uso di metodi più sottili. Maturità e serenità di giudizio, lunga operosità, acutezza nella critica dei dati, coscienziosità, larga e soda cultura economica sono i pregi di questo candidato che è ritenuto degno di coprire una cattedra di grado superiore.
In virtù di questo secondo posto, nel gennaio 1915, Bachi verrà nominato professore di statistica presso l'Università di Macerata, di cui diverrà rettore nel 1923-24. La restante parte della sua carriera accademica sarà, tuttavia, legata all'economia pohtica più che alla statistica: economia pohtica Bachi insegnerà, infatti, a Parma, nel 1924, per poi passare, nel 1926, all'insegnamento di scienza delle finanze presso l'università di Genova. Un anno dopo, nel 1927, tornerà ad occupare - questa volta a Roma, presso il Regio Istituto di scienze economiche e commerciali - la cattedra di economia politica.
4. La semiotica economica di Bachi: da de Foville al «barometro di Harvard»
La semiotica (o 'semiologia') economica italiana, ovvero l'applicazione del dato statistico all'identificazione e classificazione dei 'sintomi' dello stato di
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