•422 LA RIFORMA SOCIALE —' VOL. U Quegli eroi dell'antichità, che hanno esaltate le menti degli storici e dei poeti, erano altresì dei carnivori di nna straordinaria voracità: allo stesso modo che . gli operai moderni più forti, più resistenti, più capaci sono anche i meglio alimentati. Abramo, longevo e prediletto dal Signore, quando fu visitato da tre angeli servì loro non meno di SO chilogrammi di pane, un bue intero, del latte e della crema di burro ('). Perfino i moribondi conservavano tanta forza da mangiare, come Isacco, i due capretti che Rebecca volle allestirgli ('). Gli uomini abituati alle lunghe fatiche non concepivano quasi altro modo, per testimoniare il loro affetto, che quello di cui si avvalse Giuseppe con Beniamino, quando gli offrì delle pietanze cinque volte più abbondanti che a tutti gli altri convitati (3). Gli eroi di Omero, per poter battagliare tutto il giorno, erano costretti ad alimentarsi in modo ehe sembra oramai addirittura inverosimile. Achille, quando riceve tre ambasciatori, dà loro in pasto tre montoni (*). Il pastore Eumeo, per fare degna accoglienza a Ulisse errabondo, gli imbandisce un intero porco di cinque anni (5). In un banchetto presso i Pliniani, Omero fa servire sopra ogni tavola di cinquanta convitati non meno di nove buoi, cioè un bue per meno di sei persone (c). Tutti gli eroi di Omero sono terribili uccisori di uomini, come terribili divoratori di bestie. Non è concepibile una lunga e tenace resistenza al lavoro, una grande dispersione di energia muscolare, senza un'alimentazione corrispondente. L'organismo umano ha un'entrata e nna uscita: la prima è rappresentata dagli alimenti e dalle bevande, la seconda è rappresentata dal forno del materiale bruciato, che si emette coi polmoni e dai detriti della macchina animale. La salute e la forza stanno nel perfetto equilibrio fra l'entrata e l'uscita, fra il dare e l'avere ('). Ogni dispersione di energia, che non è compensata da una maggiore -entrata, aumenta la perdita e determina quindi a lungo andare l'esaurimento. (1) Genesi, xviii, 6-8.' V. anche Bourdeau: op. ctt., pag. 61. (2) Genesi, xxvu, 9. (3) Genesi, xliii, 34. (4) Iliade, ix. (5) Odissea, xiv. . (6) Odissea, iii. (7) Alberto» : op. oil., pag. 6.