6 LA RIFORMA SOCIALE — ANNO II • VOL. Ili America, si è sorpresi della loro precisione, della loro chiarezza, diremmo quasi, se la parola non fosse un po’ volgare, della loro praticità. Le più grandi questioni sono discusse con ammirabile ampiezza e serenità : nessuno spirito d’intransigenza, nessun abuso di deduzioni frettolose. Sembra, leggendo, che vengano a voi le voci delle cose. Anche quando si chiudono entro la cerchia di una scuola, riconoscono volentieri i meriti e le ragioni degli avversari. Una cieca pedanteria, un deplorevole spirito d’intransigenza, hanno finora invece dominato non poca parte dei nostri scrittori, disposti solo a modellarsi sul figurino dell’ultima novità, venisse da Berlino o da Cambridge, da Vienna o da Oxford. Ha detto assai bene uno dei nostri pensatori più eletti, che un tempo scendevano le genti del Nord, a portare nelle nostre terre il turbamento e lo scompiglio, e ne ritornavano lasciando la desolazione. Ora sono invece oscure teorie, estratti di quintessenza, rifiuti di cattiva metafisica e di cattiva matematica, che scendono ogni tanto a portare lo scompiglio nelle menti, per rivalicare le Alpi dopo pochi anni ed essere sostituite da altre invasioni non meno pericolose. Che cosa le fa trionfare? forse il desiderio della novità? forse il prestigio della rauca favella? forse ancora la tentazione dell’oscuro e dell’ignoto? Si comprende come il pubblico, dinanzi a questi detriti dell’intelligenza esotica, resti diffidente o avverso. Ciò che ha contribuito anche più a creare il vuoto dintorno a molti dei nostri economisti, è la loro ostentata sicurezza professionale. Quando ogni giorno sorgono nuovi bisogni e nuove idealità, essi si ostinano a non sentire le une e a non ammettere gli altri. La Riforma Sociale ha compreso tutto questo e ha voluto, com’era possibile, ripararvi. Essa non si è chiusa già entro i limiti di una sola scuola, non ha dato il bando a priori ad alcuna dottrina, non ha mostrato nessuna avversione preconcetta per alcun sistema di aspirazioni o d’idee. In questa rivista, in un anno, sono passati l’un dopo l’altro gli uomini più diversi, e i lettori hanno potuto di ogni scuola e di ogni tendenza sapere le ragioni da coloro stessi che hanno maggiore e più incontrastata autorità. La Riforma Sociale non ha voluto che una sola cosa: che