7 I,A RIFORMA SOCIALE Il Laveleye avea già notato con sottile ironia che gli italiani cominciano a trattare tutte le questioni dal diluvio : questa passione, diremo così, diluviale, è stata acuita dall'influenza del ger-manesimo, di cui si è preso spesso non il lato migliore, ma il lato più scadente e più inutile. Ne è derivato un gran male alla scienza, e più ancora, un gran male al pubblico. In Italia, quelli che studiano, formano, per così dire, una classe a parte, e la loro influenza sulle masse è, per lo meno, assai discutibile. Chi conosce la vita germanica e la vita inglese, sa che ih quei paesi nessuno considera la scienza come estranea alla vita. Il popolo stesso segue con interesse e con cura i progressi delle ricerche, e ripone in essi gran parte delle sue aspirazioni e delle sue speranze. La miglior prova di questa verità è nel grande successo che hanno avuto negli ultimi anni in tutta l'Inghilterra le University Extensions. Come tutto questo è lontano da noi! Le classi prevalenti considerano nel nostro paese gli studi superiori come del tutto estranei ; vi sono delle provincie intiere nelle quali è difficile trovare una sola biblioteca pubblica o un solo giornale di scienza. Le classi popolari sono troppo povere e troppo abbrutite da un lavoro lungo e penoso per partecipare a una vita intellettuale elevata. Ne derivano due mali per il paese, mali egualmente dolorosi e profondi. Da una parte gli scienziati non scrivono che per un pubblico assai limitato, vedendo andare le loro opere, anche quando sono illustri, per le mani di poche diecine di lettori; dall'altra, il pubblico non se ne occupa affatto, e il livello della cultura resta assai basso. Per questa ragione la vita scientifica non ha da noi quasi nessuna influenza sulla vita pratica ; agli occhi del pubblico gli scienzati non sono quindi, non possono essere che degli uomini, i quali inseguono delle vane idee, e si attaccano a parole prive di senso. Questo spiega come la stessa vita universitaria non goda