LA QUESTIONE OPEItAIA IN PORTOGALLO 181 industria, o del loro commercio, e del modo di provvedere al progressivo svolgimento, sopra la situazione del rispettivo personale e sul modo di migliorare le proprie condizioni, ed anche a favore dell’igiene e della sicurezza nei lavori industriali.' A queste associazioni si legono intimamente le così dette associazioni di mutuo soccorso, regolate col decreto del 28 gennaio 1891. Sono considerate come società aventi un capitale indeterminato, colla durata indefinita, e un numero illimitato di membri. Queste associazioni si propongono lo scopo di largire il mutuo soccorso ai soci, alle seguenti condizioni: soccorrere i soci malati o impossibilititi temporaneamente al lavoro; stabilire pensioni per gli eredi dei soci defunti e qualunque altro scopo proprio delle associazioni di previdenza. I motivi che occasionarono questi decreti ed i vantaggi che gli sono attribuiti nella memoria che lo procede escludono altri schiarimenti. La memoria dice fra l’altro : « Questo diploma inizia una serie di misure regolamentari tendenti ad aiutare, elevare e proteggere la classe operaia portoghese, garantendo non solamente il suo lavoro produttore, ma tutti gli sforzi di mutua protezione; associandosi, istruendosi, soccorrendosi. Dal principio di questo secolo, dall’epoca che la macchina, pelia forza del suo enorme potere accommodativo e successivamente applicato a tutti i motori industriali, finì per sostituire e trasformare una grande parte di quello che tradizionalmente si chiamava mano d'opera o manifattura, le condizioni del lavoro soffrirono un’alterazione radicale che subito si tradusse in uno squilibrio doloroso. E gli operai videro, o parve loro di vedere che i proprietari delle fabbriche, fortificati dallo macchine, pretendevano deprezzare i loro servizi, di cui potevano anche fare a meno e offendere la loro dignità. Da qui risulti) l’organizzazione contro la vera o supposta guerra degl’imprenditori, la reazione del lavoro. In questo stato, non di guerra, ma di lotta, viene la disfatta del capitale. Disfatta la famiglia primitiva della vecchia officina, si stabilirono in essa due autonomie; e da qui derivò un regime di sfiducia, di esigenza, di negative pericolose, di concessioni involontarie, e per questo senza essere valutate. Errore fondamentale è questo che diminuisce un elemento esenziale al lavoro ch’è la prosperità delle nazioni. È essenziale e indispensabile unirli, accoppiarli, pel bene comune nella certezza che niente può il lavoro senza il capitale e nulla vale il capitale senza il lavoro. Dal principio di questo secolo molti si sono occupati della risoluzione di questo problema, tanto semplice nella apparenza. Fra noi la lotta non si ò eccentuata fino ad oggi come in altri paesi. Può questo in parte attribuirsi alle buone leggi che presiedono al lavoro nazionale, e si può anche affermare, perchè per ora non abbiamo ancora una poderosa industria. È certo che essa ha percorso un periodo lungo di languidezza, ma il suo risorgimento ci si presenta sicuro, il suo incremento sarà rapido se possiamo armonizzare fra loro, gli elementi del capitale o del lavoro. Dal 1880 i Governi che si sono succeduti al potere, accompagnati e secondati dall’iniziativa parlamentare, vanno producendo lavori che già cominciarono e continueranno a trasformarsi in leggi e regolamenti. Le modificazioni introdotte relativamente nelle associazioni di mutuo soccorso, che oggi 13 — La Riforma Sociali; — Voi. VI.