412 IjA. RIFORMA SOCIALE — ANNO III - VOL, VI « ma aspetto finché arrivi il battello. Quando questo giunse il prezzo era riti bussato di 25 marchi. 11 mio amico vendette il grano a contanti 5 marchi « di più del termine, perchè la qualitù era buona, ossia a 130, e compensò « il termine a 125. Il suo concorrente, il quale non aveva voluto vendere a « termine, vendette a 125, con uno scapito di 25 » (l). 11 membro della Commissione Gamp si rivolge al testimone e gli domanda: « Il vostro amico avrebbe provato lo stesso sentimento di gioia pel « buon affare conchiuso, se egli si fosse rammentato che i 25 marchi dove-u vano essere sborsati da altre persone o che forse un artigiano, un impiegato, « un piccolo proprietario fondiario ha dovuto pagare questa differenza, assu-■ unendosi il rischio del vostro amico, e perciò una famiglia è caduta nella « miseria? * Il testimone rispose con ragione che il commerciante non deve fare simili considerazioni. « Ragionando nell’istessa guisa si potrebbe coH’egual diritto « conchiudere alla immoralità dell’assicurazione contro gli incendi, perchè in « conseguenza di un fuoco accidentale potrebbe venir danneggiato nel suo di-« videndo un artigiano, il quale per caso è azionista della società di assidili razione contro gli incendi. » Perchè possa effettuarsi il trasferimento immane e gigantesco di merci che avviene nel mondo economico moderno, è necessario diminuire i rischi provenienti dalle oscillazioni sui prezzi; essendo possibile riuscire nell’intento solo coi contratti a termine, questi nell’origine loro e nella loro necessità economica trovano la propria giustificazione. Chi voglia proibire i contratti a termine perchè rappresentano solo, nella quasi totalità dei casi, un gioco sulle differenze, dimentica che i contratti conchiusi dagli importatori, economicamente necessari, sono pur essi eseguiti, nella enorme maggioranza dei casi, con una compensazione delle differenze, e non colla consegna effettiva delle merci. Come si vuole e si può distinguere fra questi casi necessari, e contro cui nulla varrebbero i fulmini del legislatore, ed i casi di gioco? Sarebbe necessario fare il processo delle intenzioni ed affidare ad un commissario dell’onniveggente Governo (eletto da coloro stessi che delle perfezionate forme di industria o di commercio più si giovano) l’incarico di sondare le fortune particolari degli operatori. Ricadiamo nel Governo paterno, e nulla dimostra che se ne senta davvero il bisogno. I fabbricanti anch’essi si giovano dei contratti a termine. La industria moderna, è oramai risaputo, si adatta sempre meno alle vecchie forme del piccolo artigianato, pago di una rimunerazione consuetudinaria e di un ristretto campo d’azione; essa va ognora più ingrandendo, e gli enormi capitali in essa impiegati e le numerose maestranze hanno bisogno di un compenso e di una rimu- (l) (l) Si sostituisca alla figura (lei commissionario quella (lcH’iinportatoro clic (lovo comprare a prezzo fisso dal produttore indigeno o (levo perciò, per non rimetterci del proprio, rivendere la merco comprata al medesimo prezzo c si avrà il caso inodorilo. L’inchiesta tedesca ha dimostrato corno la figura del commissionario vada scomparendo.