902 LA RIFORMA SOCIALE — ANNO V • VOL. Vili Camera, è quello di presentare indirizzi alla Corona, per sollecitarla a qualche opera, assicurando che approverà i fondi necessari; A siffatto mezzo la Camera dei Comuni fece ricorso soltanto in casi di urgenza, o in circostanze affatto speciali, e non senza essere sicura dell’approvazione dell’altro consesso. I priucipii inglesi, frenanti l’autorità della Camera, non trovano riscontro in altri paesi; ed è una lacuna lamentata quasi universalmente. In Italia anche il Senato prese il vezzo di proporre aggravi di spese: e i senatori Conforti e Cambray-Digny sostennero che ciò non urtava contro l’art. 10 dello Statuto. Vigorosamente sostennero l’opinione contraria il Broglio (13 febbraio 1SG2) ed il ministro Visconti-Venosta nel 1S72; nel quale anno, e più precisamente nella tornata del 27 novembre, dichiarò : « Io non crederei conforme alla buona pratica costituzionale, che la Camera aumenti i bilanci proposti dai ministri, i quali assumono la responsabilità del servizio ». Nella Svezia si seguono in parte i priucipii dell’Inghilterra: l’iniziativa delle spese spetta alla Corona; i membri delle Camere non possono esercitarla che nei primi dieci giorni dall’apertura della sessione. Convien tuttavia avvertire — per porre la questione ne’ suoi giusti confini — che, in pratica, le leggi finanziarie d’iniziativa parlamentare sono rarissime; e che — quanto alle proposte di spese e sussidi — il divieto inglese serebbe inefficace, dove i costumi parlamentari non proibiscano gl’intrighi dei corridoi e delle anticamere; il do ut facías tra deputati pericolanti e grandi elettori interessati, e tra deputati ambiziosi e governi mal fermi. Per tale considerazione, sarebbe piuttosto da augurarsi un sano discentramento. Giova aggiungere che l’aumento che si riscontra universalmente nei bilanci, dipende — come nota il Leroy-Beaulieu — da quattro cause: due economiche, necessarie, razionali; e due politiche, derivanti da errori di governo presenti o passati. Sono ragioni economiche l’aumento dei prezzi delle cose (e, conseguentemente dei salari e del costo), e l’estendersi delle attribuzioni dello Stato. Sono cause politiche il crescere del debito pubblico (su questo punto sembra che finalmente i governi rinsaviscano), e l’aumento delle spese militari (previste e impreviste, ordinarie ed eccezionali!), aggravato anche dalla prima delle quattro cause ora menzionate.