i paesi latini giudicati dagli anglo-sassoni 959 In Italia la teoria di Malthus è diventata un fatto. La densità della popolazione e il bisogno spingono all'emigrazione. Questo esodo ha il suo contraccolpo anche nella vita sociale della madre patria. L'emigrante che ritorna al paese natio, vi eleva lo standard of life, vi porta nuove idee, e rompe il conservatorismo tradizionale. Come in Irlanda, i reduci dell'emigrazione minano il dispotismo signorile e clericale. L'emigrazione è temporanea o permanente. Nella prima gli Italiani assumono i più duri lavori del continente (e si ha il coraggio di citare ancora il nostro dolce far niente), operai sobrii, ingegnosi, ma rozzi, ed odiati spesso per la terribil concorrenza che fanno al lavoratore indigeno. L'emigrazione permanente 6 deficiente nell'America del Nord. L'italiano povero ed analfabeta vi è troppo distanziato dall'anglo-sassone e dal tedesco. Ma nel Brasile, nel-Uruguai, nell'Argentina, il trionfo della nostra razza è sicuro in un avvenire prossimo. Sopra 23 milioni, già 8 milioni sono italiani ed ogni anno 110.000 vi si aggiungono. Alla metà del secolo, tenendo conto della più alta .prolificità etnica, si può prevedere che saranno 15 milioni. È dunque laggiù verso quelle terre promesse alla nostra razza che deve tendere con ogni sforzo la conquista italiana operosa e pacifica. Zino Zini.