1090 .	la riforma sociale — anno vili - vol. xi
addormenti; egli è costretto a salire alto e andare innanzi per mantenersi degno del suo ufficio. E l'altezza a cui si eleva il professore e si mantiene, esercita alla sua volta un'azione sul docente privato e lo forza a non rallentare la lena. In Italia presentemente non vi è gara feconda, nè stimolo da parte dei liberi docenti, e nemmeno ausilio e complemento, come concepiva l'on. Gallo, funzione della privata docenza, e come pare, la voglia l'attuale Ministro. Eppure a noi sembra che possa la privata docenza essere richiamata alla sua giusta funzione, purché venga assisa sopra la base sua vera e naturale, che dovrebbe essere il pagamento diretto delle iscrizioni ai corsi, siano questi tenuti da professori ufficiali o da privati docenti, da parte degli studenti, giusta le proposte formulate nei progetti Baccelli, Cremona, Fusinato, le quali riproducono il sistema germanico (che era poi anche quello della legge Casati) e purché venga riordinato il modo di ottenerla e di perderla.
Anzitutto pensiamo col Fusinato che l'insegnamento pareggiato possa assumere la forma di gara o di complemento, secondo le circostanze di tempi e di persone, ove schiudendo, come istituto concorrente, largo territorio di azione, ove affidandogli il libero còmpito dello svolgimento monografico della scienza che sempre si amplia e si specializza, e quindi, come istituto cooperatore, integrare l'insegnamento officiale con uno scopo ancor più direttamente e precisamente scientifico. In questa sua forma l'insegnamento privato si raffigurerebbe come il primo gradino nella scala universitaria, il semenzaio dei professori. Ma perchè ciò avvenga, occorre che sia adempiuto il voto formulato a Torino dagli stessi privati docenti, cioè che il conferimento della libera docenza sia reso più serio e circondato da maggiori garanzie e per mezzo di Commissioni, come per le cattedre ufficiali. Le Facoltà hanno adoperato larghezze colpevoli, al punto che spesso, almeno pel passato, entravano nell'insegnamento privato, quanti avevano vaghezza di entrare, e qualche volta si videro compiacenti tolleranze più atte a togliere prestigio all'istituto che a rilevarlo. Nella Facoltà di medicina avviene generalmente che i direttori di gabinetto promuovono all'insegnamento privato i loro assistenti al momento di sostituirli, come una specie di ben servito, e le Facoltà approvano. Quanta larghezza ancora si abbia, lo prova il fatto che il maggior numero di private docenze è conferito per titoli, ossia dalle Facoltà, spesso riducendosi a una formalità il controllo del Consiglio superiore, mentre pochissime sono date in seguito ad esame. L'intervento di due esaminatori estranei alla Facoltà basta spesso per rinfrancare i professori del luogo: si procede allora con rigore, si esige competenza e maturità, e per lo più allora riesce a superare la prova soltanto chi si è reso padrone della disciplina con larghi, seri e non improvvisati e superficiali studi.
Ma conferito il grado di docente privato, occorre impedire che questi dorma sul conquistato alloro: se egli deve stimolare gli altri, se a lui compete di mantenere l'insegnamento in perenne freschezza, se a lui è dato^dividere col professore ufficiale le cattedre complementari, sono necessarie serie e continue prove e solide garanzie. La scienza corre ed egli deve mostrare che ci tien dietro: nè solo da lui vorremmo che tanto si esigesse, ma anche dai profes-