OLI SCIOPERI ITALIANI NEL 1904
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            Più importante fu lo sciopero di Molinello,, l’eroica cittadella del socialismo agrario d’Emilia. Nei giorni 10, 12, 13, 30, 31 agosto e 1° settembre, circa 1750 mietitori del riso, uomini e donne, si posero in sciopero per opporsi alla chiamata di krumiri dal Ferrarese e da San Giovanni in Persiceto. I proprietari non vollero cedere; si ebbero conflitti fra i krumiri e gli operai organizzati, i quali dovettero, il 2 settembre, riprendere il lavoro senza esser riusciti nello scopo prefissosi.
            Continuano frattanto in questo mese, e si intensificano, gli scioperi dei lavoratori del marmo di Serravezza e Pietrasanta, dei metallurgici di Gardone, Val Trompia (Brescia), dei lavoranti vetrai e affini di Colle Val d'Elsa, degli arrotatori di Altare, dei marmisti di Carrara, ed altri, iniziati nei mesi precedenti.
            Caratteristico fu lo sciopero di quasi 3000 infilatrici di perle (ini-piraressc) a Venezia e Murano, cominciato il 10 agosto e terminato il 30 dello stesso mese, avendo le operaie ottenuto un aumento di salari di circa il 20 % ed altre migliorie.
            Degni di menzione anche gli scioperi dei mugnai-pastai di Catania e dei vetturini di Roma. Quest'ultimo fu concluso l’S settembre colla stipulazione di un concordato fra proprietari di vetture e dipendenti, che stabiliva una media giornaliera di lire 3,60 quale quota da passarsi dal vetturino al proprietario, e il riconoscimento della organizzazione.
            Nel mese di settembre ebbero luogo a San Pietro Vernotico (Lecce), a Beutivoglio (Bologna), a Sustiuente (Mantova) degli scioperi fra i lavoratori della terra.
            Di straordinaria importanza, per le conseguenze che ebbe, fu il tragico sciopero di Buggerrn (Cagliari).
            Il 3 settembre, 700 operai delle miniere di ziuco e piombo della Società Mallidano si posero in sciopero per opporsi ad un prolungamento dell’orario, voluto dal direttore.
            Lo sciopero si estese, e vi parteciparono circa 2000 operai, i quali ripresero il lavoro il 7 settembre, avendo ottenuto che l’orario estivo fosse mantenuto siuo al 1° ottobre.
            Ma il giorno 4 settembre aveva luogo un sanguinoso conflitto fra gli scioperanti e la truppa, nel quale vi furono due operai morti e quattro feriti.
            L’indignazione per questo fatto provocò in tutta la classe lavora-