BIBLIOGRAFIA 977 di Ludovico, anch'csBO rimasto sconosciuto agli storici, e ritrovato dal 11. 11 quale, nel darne notizia, discorre ampiamente dei criteri della giustizia punitiva quale s’esercitava in Piemonte a quell'epoca. A simile argomento sono più specialmente dedicate le ricerche del Morano, analisi assai diligente dell'evoluzione clic si compio nello Stato Sabaudo, nel senso di una sempre maggiore unità o d’un rigoroso accentramento legislativo. Dallo Statuto del conte Pietro, nel 12(15, a quelli di Amedeo Vili e dei suoi successori, lino alle provvidenze novatrici di Emanitele Filiberto, si assiste a continui storzi dei principii per accentrare in sè la facoltà inquisitiva e repressiva del delitto, riserbata in gran parte dagli antichi privilegi, ai leudaturi ed ai comuni. Ed è degno di nota che ogni passo fatto dal potere sovrano nella allcrmazione, in tal campo, «Iella sua prerogativa, segna un progresso considerevole, specialmente nei metodi processuali, i quali, benché foggiati sul tipo inquisitorio, si rendono perii mon vessatori, più pronti, e «làmio garanzie sempre maggiori contro l'arbitrio o gli abusi delle private giurisdizioni. La seconda parte dell'ottimo studio, condotto con operoso umore anche su fonti manoscritte, illustra il carattere giuridico e filosofico «Ielle disposizioni penali, prima contemplato nel loro processo storico evolutivo. Su documenti intieramente inediti, raccolti, raggruppati « classificati con metodo scrupolosamente scientifico, nppare costrutta la bulla rassegna degli Statuti comunali canavesani presentata dal Frola. E questo soltanto il primo capitolo «■’una più vasta trattazione, clic comprenderà il diritto privato, i provvedimenti finanziari ed economici, ecc. Ma la solida preparazione di sicura dottrina con cui l'intcressuntc materiale appare disposto ed elaborato, la serietà del metodo «li ricerca e di esposizione u la copia di importanti notizie clic so ne ricavuno per la storia sociale piemontese, ci fanno augurare prossimo l'annunziuto compimento di un’opera superiore sotto ogni aspetto a quanto si abbia diritto di pretendere da un giovane per la prima volta entrato in questo arduo campo di studi. Pure di legislazione locale si occupa Adolfo Lucat, esponendo fedelmente alcuni brani più notevoli di quel Coùtumier valdostano che rappresenta uno dei inen noti esemplari di codificazione del diritto consuetudinario, costituendo il principale monumento giuridico dcH'autonomin riconosciuta al Ducato dai sovrani sabaudi, fino alla fine del xvm secolo. Chiude non indegnamente la preziosa serie l'opuscolo del Palazzo, il quale, applicando con sicurezza di ben assimilata conoscenza, un diligente metodo storico allo studio del problema propostosi, sostiene, con copia di argomenti, l’origine germanica del titolo al portatore. G. Prato. Prof. ayv. Mario Ricca Barberi»: Sul contenuto del diritto al nome e del diritto all’immagine (Estr. dalla Corte d'Appello). Napoli, Tip. Ed. Lubrano, 19Ò5. — Sulla capacità a disporre dell’immagine (Estr. dalla Rivista di Diritto Commerciale, n, (>). Milano, Casa Ed. Yallardi, 1904. Avv. C. F. Brasa: La maggioranza richiesta per la nomina dei