222 LA RIFORMA SOCIALE — ANNO XII - VOI.. XV amministrazione comunale che non ottenga, se lo vuole veramente, l’approvazione, quasi direi, di qualunque suo atto. Se volessi fare degli esempi non la finirei più! Si sfoglino le raccolte di giurisprudenza e si vedrà quante deliberazioni si prendano dai Comuni col consenso di Prefetti e di Giunte provinciali amministrative, in opposizione a leggi e regolamenti. E si noti, che questi esempi non rappresentano che una minima parte di tutti quelli che avvengono, poiché non sempre si ledono interessi diretti e non sempre gli interessati hauno la possibilità e i mezzi di ricorrere alle autorità amministrative e giudiziarie. Sono poi pochissimi i cittadini che, trattandosi di interessi generali, vogliano prendersi le brighe ed-anche le spese — poiché senza carta bollata ed uscieri non si può far nulla in Italia! — di ricorrere contro le deliberazioni dei propri Consigli comunali, e la maggior parte quindi di queste deliberazioni non incontrano, anche per questo, opposizioni da parte di quelle autorità che pure avrebbero lo scopo di tutelare e invigilare agli interessi dei Comuni e al rispetto delle leggi. È poi veramente straordinaria la enorme differenza con la quale si esplica la vigilanza e la tutela governativa a seconda dell’importanza dei Comuni (1). Più il Comune è piccolo e meno importante, più pesa e grava sopra di lui la mano dell’autorità governativa. Più il Comune è grosso ed importante e più diventa leggera e si fa meno sentire la tutela, sino quasi a diventare tollerabile. Eppure la legge è la stessa! Eppure il legislatore ha stabilito — compiendo il primo grande e vero errore — ed ha poi riconfermato più volte, che si debbano amministrare e invigilare con le stesse regole le città di 100.000 abitanti, fornite e che hanno bisogno di ogni comodo al pari di ogni capitale, ed i piccoli Comuni di centinaio o poche migliaia di abitanti, in cui la vita ed i bisogni sono limitati alle meschine risorse dei Comuni e dei comunisti! 1 (1) Si legga a questo proposito la relazione della Giunta provinciale amministrativa di Milano, con la quale si è approvato il bilancio 1904 di quella città. È la prova ufficiale di quello cho qui asserisco. È un documento importante, che io vorrei riprodurre integralmente, ispirato a larghe vedute amministrativo e che constata come effettivamente, se la logge è uguale per fritta Italia, ben diversa però nc sia praticamente l’applicazione a seconda dòlllimportanza dei Comuni. . / I