La Riforma Sociale J±.T LETTORI. La Riforma Sociale, iniziando il suo quindicesimo anno di vita, inaugura una nuova serie (terza) e si presenta ai suoi antichi e nuovi lettori in veste rinnovellata. Le cagioni di questa trasformazione sono parecchie, e non ci pare inopportuno metterle innanzi ai lettori. La nostra Rivista, sorta in un momento nel quale in Italia si cominciavano appena a studiare i problemi sociali e male si conosceva l’amplissima letteratura estera in argomento e l’esperienza legislativa compiuta altrove, diede opera non trascurabile a diffondere in Italia uno spirito di spassionata ricerca, che già ha dato frutti cospicui. Sotto la direzione scientifica dell’illustre professore Francesco Nitti e quella politica del senatore Luigi Roux non vi fu argomento d'interesse scientifico e pratico che sulle colonne della nostra Rivista non avesse adeguata trattazione. L'indice generale delle materie trattate nei primi tredici anni di vita della Rivista, che abbiamo distribuito l’anno scorso ai nostri lettori e che la Società Tipo(/rafico-Editrice Nazionale (S. T. E. N.) invierà a tutti coloro glie ne faranno domanda, ne è prova esauriente. Ma in questi ultimi anni il senatore Luigi Roux e l’onor. professore Francesco Nitti, per la lontananza da Torino, per la molteplicità e la gravità degli uffici e delle occupazioni loro, erano costretti, con loro rincrescimento, a non dare più opera assidua alla Rivista. E, per quanto la sua direzione fosse stata affidata congiuntamente al professore Luigi Einaudi, dell’Università di Torino, la dispersione degli egregi uomini, che erano preposti alla Rivista, non poteva non ripercuoterai sulla sua continuità di indirizzo e sulla acconcia scelta degli argomenti da trattarsi. Eppure la continuazione ed anzi il rifiorimento della Riforma Sociale paiono a noi singolarmente opportuni nel momento attuale. Non esiste infatti in Italia altra Rivista (non parliamo di giornali quotidiani e settimanali, di cui fioriscono parecchi pregevoli, ma che, per il loro formato e la loro indole, non possono pubblicare trattazioni un po’ ampie