276 LA RIFORMA SOCIALE — ANNO XVI - VOL. XX Come erano tassati e mantenuti in pace gli uomini?, ma cercherà di rispondere eziandio a quest’altra domanda, infinitamente più vasta e più alta: Che cosa erano e come vivevano allora gli uomini? Non più soltanto il nostro governo, cioè dire la casa entro cui si svolge la nostra vita, ma la vita stessa che vi abbiamo condottò, ecco ciò che verrà approfondito ». Raccoglie poco dopo il vaticinio il Màcaulay, tracciando nel terzo capitolo della sua classica History of England un quadro mirabile di sobrietà e d’efficacia delle condizioni economiche e sociali dell’Inghil-terra di Carlo n, opportunamente raffrontate, sulla scorta di dati statistici, con quelle del tempo suo. E s’inizia da allora un periodo fecondo di ricerche e di studi, durante il quale, mentre da una parte si moltiplicano e perfezionano le indagini speciali adduceuti alle opere, per molti lati veramente fondamentali e classiche, del Rogers, del Cunningham, del Roscher, del Lamprecht, dell’Ashley, del D’Avenel, dall’altra la considerazione storica del fatto economico continua a non parere elemento spregevole ai cultori della migliore astrazione scientifica, che, da Stuart-Mill e da Ricardo a Marshall ed a Pareto, dimostrano coll’esempio nobilissimo che il rigore della comparazione e documentazione retrospettiva non tarpa le ali ai liberi voli della speculazione assorgente alle vette più ardite della pura teoria. Se non che, denso di pericolose insidie si palesa ben presto alla storia economica il favore tanto largamente incontrato nel campo scientifico. Quando ad un indirizzo serio di pensiero e di studi tocca la disgrazia di venire subitamente di moda, esso subisce la stessa sorte lamentevole di una impervia vetta alpina sulla quale il progresso moderno riesca ad appiccicare una funicolare. La rude e laboriosa meta di aspre e ritempranti fatiche si trasforma da un di all’altro in convegno touristico di vagabondi domenicali e in motivo obbligato per prospetti réclame e cartoline illustrate. Qualcosa di molto simile è purtroppo avvenuto alla storia economica dal giorno in cui, riconosciutane universalmente l’importanza e la dignità, incominciaron ad aspirare al suo sfruttamento monopolistico le più opposte e nemiche scuole di studiosi e di dilettanti. Mentre da un lato gli storici politici, preoccupati di non trascurare del tutto il fattore sociale, si sforzavan di aggiungere alle loro raccolte di date e di bazzecole curiose delle collezioni spesso disorganiche di episodi n i