l’uomo economico e la cooperazione 191 prendendo le mosse dalla fatale debolezza dei più nella eterna lotta per la concorrenza scatenata dalla società capitalistica, proponeva, con indefesso ardore, in mezzo ai torbidi quarantotteschi, l’organizzazione del lavoro che doveva consistere, innanzi tutto, nella creazione di potenti atéliers sociaux, imprese operaie di lavoro e di produzione sussidiate dallo Stato, che per lo spirito di solidarietà e per il sistema più razionale di una cosciente collaborazione si mostrassero capaci di stravincere la concorrenza delle imprese private (1). Il cattolico Laraennais combattè, coll’entusiasmo fervente di un apostolo, la dannosa divisione della società in classi, perchè « la Providence maudit les possessions solitaires, qui irritent sans cesse la convoitise et ne la satisfont jamais », propugnando per questo motivo, quale contrapeso efficace contro l’egoismo brutale dei singoli, la diffusione di un concetto più elevato dei rapporti intimi di solidarietà economica e sociale che dovrebbero correre, secondo lui, tra tutti i veri cristiani (2). In Inghilterra sorse Robert Owen colla sua concezione geniale di creare stabilimenti operai di proprietà comune, in cui i consociati potessero produrre e consumare tutte le cose necessarie alla vita (3) ; ed i famosi equitable pioneers di Rochdale, indotti dai salari miseri che percepivano, si accinsero, con vasto intendimento pratico e calcolatore, a fondare, viribus unitis, un negozio per procurarsi direttamente dal produttore stesso i generi di prima necessità a minor prezzo, emancipandosi così daH’intermediario e dal piccolo commerciante (4), mentre una nobile schiera di utopisti emigrava nelle foreste vergini dell’America onde rintracciare colà un campo sperimentale per la loro dottrina sociale, fondando piccoli villaggi coll’intento di dimostrare in modo palpabile i vantaggi del comunismo più completo e spacciarli quali modelli per il rinascimento del genere umano (5). Intanto i tedeschi (1) Louis Blanc: Organisation du travail. Paris, 1839 e Pages d'histoire de la Révolution de Février 1848. Bruxelles, 1850. Soc. Typ. Belge, pag. 331. (2) Félicité de Lamennais: Le Livre du Peuple, e Paroles d’un croyant, 1833. (Nuove edizioni della « Bibliothèque Nationale », 1866 e 1861). (8) Robert Owen: Report to the Committee of the House of Commons on the Poor Law. London, 1817. (4) George Jacob Holyoakb : History of Cooperation in Rochdale. 1858 (tradotto e riedito in tutte le lingue). (5) Etienne Cabbt: Voyages en /carie. Paris, 1842; cfr. anche l’interessante tentativo comunista italiano (1887-88) descrittoci in lingua tedesca nel volume di Giovanni Rossi (Cardias): Utopie und Experiment. Zurich, 1897. Sanftleben.