92 LA RIFORMA SOCIALE — ANNO XVI - VOI,. XX Mr. C. Dumscombe, ingegnere-capo del Municipio di Liverpool, si chiari pure contrario al progetto di lord Raylegh, dicendo: « Io non u credo che attualmente alcuna Compagnia elettrica distribuisca divi-« dendi, ma tali imprese non dovrebbero essere iniziate se non vi è u una ragionevole probabilità che le Compagnie possano sino dai « primi anni della .loro esistenza distribuire almeno un piccolo in-« teresse ». In sostanza, i rappresentanti delle aziende municipali dimostrarono di non comprendere che la tecnica non può progredire se non le viene offerta l’opportunità di acquistare esperienza nel campo pratico, che tale esperienza è necessariamente costosa, e che il rischio correlativo non può essere e non è affrontato dai capitalisti senza la prospettiva d’un guadagno più che normale nel caso di successo. L’inchiesta della Commissione dei Lordi del 1886 pose in luce che i Municipi non avrebbero accettato nessun emendamento aU’infuori del prolungamento delle concessioni ad un massimo di trent’anni, e che in tali condizioni il capitale non si sarebbe avventurato nelle imprese di luce elettrica. La conclusione si fu che il Governo abbandonò allora il progetto di emendare la legge del 1882 e che, per non andare incontro alla opposizione della Federazione dei Municipi, la popolazione del Regno Unito se ne dovette stare senza illuminazione elettrica. * * * Non meno edificante che le inchieste proseguite dalla Camera dei Lords, è la narrazione particolareggiata che il Meyer ci ha dato della linea di condotta seguita dai maggiori Municipi di fronte al problema dell’illuminazione elettrica. Ci restringeremo qui a riferire in sunto la relazione che l’apposita Commissione del Municipio di Birmingham presentò nel 1882 e che fu approvata da quel Consiglio comunale, antesignano delle municipalizzazioni in Inghilterra. « È ovvio che se il Consiglio si risolvesse di instare presso il Go-« verno per la concessione, esso dovrebbe subito ricercare il concorso « di specialisti ; che sarebbe necessario far affidamento su di essi ed u accettare le gravi responsabilità di iniziative di indole tecnica e u commerciale senza possedere per parte nostra l’esperienza occor-u rente a dirigere questi affari ed a controllare i nostri consulenti « tecnici. « 11 Comitato non ritiene che l’illuminazione elettrica risponda at- /