FERROVIE E FINANZE IN ITALIA 357 Italia sacrificarsi in parte agli obbiettivi indiretti che soli possono provocare l’incremento dei trasporti, fonte di innumerevoli vantaggi politici, economici, sociali, che rappresentano insieme la ragione dell’esercizio ferroviario governativo. Purtroppo tale incremento del traffico promosso dalla nuova forma di esercizio dal 1905 ad oggi fu più rapido dell’incremento dei mezzi atti a soddisfarlo; onde il lungo «disservizio» che ne diminuì il prestigio, e la necessità di trascurare ancora gli obbiettivi diretti eliminando ogni futura deficienza di materiali e di impianti, per l’economia nazionale ben più dannosa della perdita di alcuni milioni di prodotti netti per il Tesoro. II. Ad accrescere le spese d’esercizio delle ferrovie italiane e quindi a limitare gli utili netti per la Finanza concorrono, in secondo luogo, condizioni naturali ed artificiali in gran parte ignote alle ferrovie degli altri paesi e non sempre superabili. Quanto alle cause naturali sono facili a scoprirsi. Le ferrovie italiane, per le Alpi che dividono il nostro paese dall’Europa, per l’Apennino che lo biporte longitudinalmente ed i terreni poco stabili e franosi, richiesero rilevanti spese di costruzione per gallerie, viadotti, ponti, opere d’arte e di consolidamento che accrebbero il costo della rete (1) epperò le spese fisse per gli interessi e l’ammortamento dei capitali mutuati, da coprirsi con i prodotti netti, falcidiati successivamente dalle notevoli spese di esercizio, non potendosi superare le acclività delle 1 (1) Il costo dello linee italiane per chilometro è andato sempre aumentando. Era di L. 265.000 nel 1886; di L. 348.000 nel 1896; di L. 365.000 nel 1907. In altre parole costano circa 12 volte il prodotto lordo annuo, mentre l’intera rete delle 6 grandi compagnie francesi non costa che otto volte il prodotto lordo e quella prussiana che cinque volte il prodotto lordo del traffico. Con questo, inoltre, che mentre le linee aperte all’esercizio dopo il 1885 costarono tutte molto di più delle linee costruite anteriormente, il prodotto chilometrico medio loro nel 1903 superava appena le 10.000 lire, contro un aumento da 22.000 a 31,500 lire al chilometro dal 1885 al 1906 delle vecchie linee. Purtroppo non si seppero commisurare i mezzi al fine.