LA VITA INDUSTRIALE K FINANZIARIA ITALIANA DAL 19CU AL 1908   87
devolverli agli ammortamenti; giacché facendo ora un provvido ed oculato sacrifizio, se ne risentiranno i benefìci effetti nei futuri, floridi esercizi delle aziende.
   2.    — Cessata la febbre di ordinazioni dei primi tempi per cui tutte le officine d’Italia e molte estere lavoravano a fornir materiale rotabile alle nostre ferrovie, ci avviamo ora, anzi siamo quasi arrivati, a un periodo di sosta.
   Le percentuali pel 190S a pag. 85 sono un indice del diminuito lavoro; e certamente le cose peggioreranno negli anni venturi. Infatti, quando le ordinazioni ferroviarie rientreranno nel loro normale, la potenzialità delle officine meccaniche italiane sarà di gran lunga superiore a quella necessaria per sopperire ai bisogni normali delle nostre ferrovie e, d’altra parte, nulla si potrà sperare dall’esportazione, e ben poco dalla clientela privata e dai lavori di riparazione del materiale ferroviario, che oggi la concorrenza nazionale si contende con tutte le forze.
   Per porre qualche rimedio a questi gravi inconvenienti già da qualche tempo l’Amministrazione delle Ferrovie di Stato ha manifestato il proposito di riservare le sue ordinazioni all’industria nazionale.
   Nell’esercizio 1907-90S, su un complesso di forniture del valore di 163 milioni, ne furono affidate per 141 milioni all’industria nazionale e per 22 a quella estera; e, nell’ultimo esercizio, tanto le costruzioni che importarono per le Ferrovie una spesa di 36 milioni, quanto le riparazioni che costarono quasi 49 milioni, furono ripartite tutte fra società nazionali.                                      ✓
   Questo provvedimento apparirà giusto quando si consideri che nessuna nazione industriale ricorre all’estero per la costruzione del materiale ferroviario di cui abbisogna. Una volta sola, nel 1S99, delle società ferroviarie inglesi derogarono da questa norma; e nonostante si giustificassero poi dimostrando di essere state spinte a rivolgersi all’estero perchè i costruttori nazionali, sopraccarichi di lavoro non si assumevano di consegnare in breve tempo quelle macchine che loro occorrevano d’urgenza, quel fatto scatenò una vera tempesta nella pubblica opinione. L’Engineering andò pubblicando per molti mesi, sotto una rubrica speciale, una lunga serie di articoli, nei quali le più spiccate personalità tecniche e industriali descrissero i provvedimenti da prendersi perché un fatto analogo non avesse a ripetersi per l’avvenire.