— 304 — tivotrionfo del diritto di organizzazione: il nuovo ceto borghese, arricchito negli ailari, animato da quello spirito di democrazia che non è infrequente nelle fasi di « bancocrazia », aveva intanto acquistata una maggiore preponderanza politica e ripudiò i metodi che erano stati in onore nel decennio precedente, da parte del ceto conservatore, per la repressione di ogni tentativo di coalizione operaia. La classe operaia, nei pri missimi anni di questo nuovo tempo, libera aliine e conscia di se, ebbe una importanza tutta nuova nella vita italiana : il suo utteggiamento politico ebbe allora influenza decisiva sugli indirizzi della politica nazionale: e questa influenza durò sino a che lo sciopero generale del 1904 segnò un nuovo profondo mutamento della direzione della cosa pubblica, segnando la fine del-l’unione tra alcuni partiti e la fine della collaborazione politica fra alcune classi sociali. Intanto, non appena conquistato il riconoscimento della libertà di coalizione c di sciopero, la classe operaia mostrò di comprendere tosto l’alta eilicacia della nuova arma e di saperla maneggiare: dopo anni di costrizione che avevano artificialmente mantenuto a uu livello di fame la generale misura delle mercedi, essa seppe con una infinita serie di agitazioni e di scioperi rapidamente portare la retribuzione al livello corrispondente al mutato pregio della moneta e alla mutata posizione dell’economia italiana. Le agitazioni si propagarono rapidamente nelle più svariate industrie e nell’agricoltura, lungo tutta la penisola: un movimento operaio di questo tipo nell’agricoltura, con la formazione di leghe discretamente estese e salde specialmente fra i lavoratori avventizi, era una cosa nuova nel mondo e la sensazione derivatane alle classi medie fu grandissima. Non è possibile scendere, in questo rapido profilo, a un qualche particolareggiato esame del fremente movimento operaio lungo questi anni e non vogliamo accennare nemmeno le oscillazioni, i disorientamenti, i serpeggiamenti che caratterizzarono la posizione e l’azione della rappresentanza politica della classe operaia organizzata. Certo si è che, lungo le precedenti fusi di compressione e poi in questo periodo di febbrile movimento, non si palesò, tra le file degli operai italiani e tra gli elementi che le accostano, la formazione di una élite comparabile con quella dirige politicamente ed economicamente molte sezioni della classe operaia britannica e germanica. Ad ogni modo Io spirito nuovo che ha animato la classe lavoratrice specialmente all’ inizio di questa fase è stato fra gli elementi principali di rinnovazione della mentalità politica del paese. Questo movimento operaio, specialmente nei suoi robusti inizi, è stato anche per la economia nazionale un « coup de fouet » che ha favorito la trasformazione dianzi in parte delineata ; non è forse estraneo alla larga trasformazione di imprese individuali in società anonime (meglio atte a fronteggiare le masse operaie): ed ha certo dato una spinta grande alla trasformazione economico-tecnica dell’industria e dell’agricoltura.