— 16 — colonie Britanniche abitate dalla razza nostra. Questo fatto importantissimo apparirà più nitidamente dallo schizzo storico che nel capitolo V tracceremo del Canadà, dell'Australia e dell'Africa meridionale. Qui ricorderemo soltanto che punto di partenza per questa liberale politica fu la relazione, rimasta celebre, che nel gennaio 1839 Lord Durham presentava a conclusione d'una missione qual Commissario straordinario nel Canadà. Lord Durham non era però meno convinto fautore dell'unità dell'Impero e considerava il responsible government delle Colonie (cioè a dire quella forma di governo tanto indipendente da lasciare alle maggiori colonie l'iniziativa e la responsabilità dei proprii destini), necessario nel tempo stesso al benessere delle Colonie come alla sicurezza e grandezza della madre-patria. È sopratutto il diverso atteggiamento dell'opinione pubblica di fronte alle Colonie ed all'Impero che nel secolo xix pone in rilievo due periodi nell'azione coloniale Britannica. Verso il 1840 e di poi, durante più decenni, l'opinione pubblica inglese si dichiarò con crescente vigore per il libero scambio in materia commerciale e per una politica di non-intervento dello Stato nei rapporti con le colonie. Il partito liberale accoglieva in fatto, pur non formulandola apertamente, la dottrina che esse dovessero « batter la loro strada », che un pacifico distacco dalla madre-patria fosse cosa da prevedere, « nell'ordine di natura, il frutto maturo si stacca dall'albero » ed avrebbe benanco arrecato alle due parti beneficii maggiori del danno. Non è a disconoscere che nel campo meramente dottrinale o logico tale modo di vedere potesse apparire plausibile. Invero le varie Colonie maggiori, prima di assurgere a pienezza di governo parlamentare, quale era ed è quello del Regno Unito, avevano avuto istituzioni rappresentative, foggiate con diversità di misura e di modalità. Queste istituzioni rappresentative non conferivano alle Camere un illimitato potere finanziario e tanto meno il controllo sui funzionari ch'erano posti invece sotto la diretta ed esclusiva dipendenza del Governatore, rappresentante del Sovrano, nominato da questo ed investito dal potere esecutivo. Un congegno siffatto è esposto a provocare, e difatti provocò bene spesso, divergenze e conflitti tra le Camere ed il Potere esecutivo. Ma il responsible government — l'indipendenza con pienezza di governo parlamentare — conferito alle maggiori Colonie, si sarebbe chiarito un congegno migliore e più scorrevole? Il governatore d'una Colonia cosi ordinata sarebbe pur sempre chiamato a servire due padroni. Retribuito dalla Colonia, egli è nominato dalla Corona dietro designazione del Ministero della metropoli, è funzionario del Governo Imperiale, subordinato al Segretariato di Stato per le Colonie, suo