— 61 — dei confini dell’ Italia, avvalendosi di un capitale velocisaimamente ingrossato sino a 20» milioni. La gran dimensione del capitale in confronto con gli altri istituti italiani e col volume degli affari ha incontrato un autorevole plauso : quella dimensione tuttavia sembra un poco singolare se si considera che questo istituto ha svolto forse meno degli altri il grande credito mobiliare : quella dimensione non ha certo salvato il Banco dal « run » nell* istante della crisi e non gli ha dato maggiore resistenza : le successive dosi di capitale hanno probabilmente presentato in fatto produttività decrescente, poiché non sono state accompugnate da una più veloce o parimenti veloce dilatazione nel volume degli affari, e tuttavia la direzione del banco ha per moltissimi anni mantenuto per il tanto crescente capitale azionario una costante altissima retribuzione. — Altra caratteristica del Banco di Koma è l’espansione all’estero : nel 1904 il Banco istituì una sede in Alessandria d’Egitto nel duplice intento di « schiudere una nuova sorgente di utili all’ istituto e di affermare la potenzialità economica della patria nostra », poi l’opera di tale sede sulla fine del 1908 era integrata da una filiale al Cairo ; nel 1909 il Banco succedendo alla Bancu catalana generarale credito apriva due stabilimenti in Spagna ; intanto nel 1906 esso incominciava la sua vasta e caratteristica opera nella Libia, opera non solo bancaria, ma anche commerciale, agraria, industriale e marittima, accompagnata dalla creazione di una filiale nella vicina isola di Malta e di uno stubilimento nella capitale dell’ Impero turco : altro grosso stabilimento veniva in quel torno di tempo creato a Parigi. Intorno all’azione di tutte queste diramazioni del grande istituto nei riguardi dell’economia nazionale e nell’ indole dell’opera loro ben poco è noto : le relazioni del consiglio di amministrazione ben poco dicono o lasciano intravedere in proposito. Questa banca — e uon è questa la minore fra le sue singolarità — sino a qualche tempo fa — poco rendeva pubblico intorno alla sua svariata azione: essa tuttora non diffonde le situazioni mensili e dà alle stampe relazioni annuali le quali sono altrettanto sobrie nell’epoca dei 200 milioni di capitale così come quando era una piccola banca locale.1 Intorno alle filiali di Egitto sono state pronunciate parole di alto plauso in congressi di Italiani all’estero ed ò stato sopratutto messa in luce l’opera benefica di lotta contro l’usura 1 Questa assenza di pubblicità concorro forse a spiegare quel sonso di incertezza che, anche in passato, ha molte volte dominato in ambienti finanziari riguardo al Banco e che si è tradotto nelle quotazioni di borsa per te azioni, basse malgrado il pingue dividendo per tanti nnni distribuito. — La Frankfurter Zeitung, nell’ istante appunto in cui al Banco pareva aprirsi un cosi fulgido nvvenire, dava di esso la seguente definizione : « un istituto ohe, senza organizzazione, senza programma e senza organi di controllo, ha sparso le sne filiali in tutti i possibili paesi dell’oriente e dell’occidente; e ohe non solo congiunge le funzioni