— 63 — tanto essenzialmente con la fortunosa ora attuale e con l’indole del-l’istituto e del lavoro compiuto: forti svalutuzioni sono avvenute sui crediti cliirogrufari e cambiari e sul veramente enorme portafoglio titoli. La perdita così bruscamente constatata ha determinato una notevole senzazione, dato il fatto che le azioni, per il loro taglio, per l’indole originaria dell’istituto e per l’alto dividendo, avevano trovato un fedele larghissimo « classamento » nei minuscoli portafogli della piccola borghesia e anche della classe meno abbiente. Sul mercato libero, dopo, le azioni sono scese a circa L. 40. Verso la fine dell’anno, dopo che voci svariate si erano diffuse su innovazioni all’intreccio del grande credito ordinario, si costituì iu Roma la Banca italiana di sconto col capitale di lo milioni. Il sorgere di questo organismo non è estraneo alle polemiche (accennate in altra parte del presente volume) intorno alla nazionalità dei grandi istituti di credito : la costituzione di esso forma infatti parte del programma (avente alti patrocinatori) di formazione di una grande banca, prettamente italiana di capitale e di azione, mediante la fusione di vari istituti. Dapprima sembrò che alla combinazione dovesse partecipare anche il Banco di Roma e così si sarebbe concretata la forinola già avanzata in anni precedenti per la formazione (inopportuna sotto vari riguardi) di un grandissimo organismo dal fortissimo capitale : una tale forinola avrebbe indubbiamente ora richieste grosse svalutazioni e distinte liquidazioni. Nel giugno 1915 si attuò una formola più modesta colla fusione fra la nuova banca, la Bancaria e il Credito provinciale.