— 765 —- * * * Mentre il problema supremo per la guerra e la vittoria è l'aumento del materiale in proporzione eguale e superiore a quelle via via crescenti raggiunte dagli Imperi, in Italia per una. parte della stampa, dei politicanti, e anche dei Ministri, il problema dominante ed assorbente è diventato questo : « gli utili derivanti dalla produzione bellica e a chi debbono andare ». Chi scrive, non ha nessuna simpatia per questi utili, nè vi partecipa, ma ragiona così : — La Guerra è sempre stata e sempre sarà la più gran « ruota della fortuna » fra gli uomini e in questo fatto s'immedesimano per la maggior parte le perniciose conseguenze morali e sociali d'ogni guerra. E follia, è chimera il voler cancellare tali conseguenze, come le normali ineguaglianze sociali ed economiche fra gli uomini. Ma non de hoc agitar, mentre sui campi di battaglia divampa la guerra e si librano i destini dalle Nazioni ! Si tratta di vincere, di subire e di fare quanto può agevolare la vittoria, di astenersi da quanto direttamente o indirettamente può allontanarci da tale scopo supremo. Una spartizione equa (o dichiarata tale secondo le divergenti idee e vedute) dei profitti di guerra, nuova « pelle dell' orso », ipnotizza in Italia tutta questa gente la quale ignora o non comprende o dimentica la sola a suprema necessità attuale per la salvezza del Paese e la vittoria « produrre di più, meglio e più presto ». * * * Di tutta la legiferazione nostra sugli extra-profitti di guerra e la loro destinazione (limitazione dei dividendi) si deve dire: 1) eli'essa non ha tenuto presente quella necessità suprema, ma ha in misura crescente obbedito soltanto all'obbiettivo secondario « falcidia degli utili di guerra »; 2) è stata opera di persone mancanti quanto meno d'un requisito essenziale e fondamentale: la conoscenza sperimentale delle grandi aziende industriali Ne sono prova manifesta le oscurità, ambiguità, incertezze, ecc. che invece di chiarirsi nei numerosi Decreti Luogotenenziali susseguitisi, si sono moltiplicate, e sussistono tuttora gravissime nel « testo unico » delle disposizioni sui sopraprofitti di guerra (19 Novembre 1916).