— '20 — disfamile di poter registrare prezzi ufficiali dei principali generi info: iori in media a quelli di parecchi altri paesi (1), ma col risultato di giungere alla necessità del razionamento con provviste falcidiate p con forze produttive debilitate e ridotte (2). famiglia, certo assai proferibile per molti aspetti alla tessera individuale dui pane, presuppone che il grano non si trovi, por artificialità di tariffazione arbitraria, nella privilegiata condizione di alimento semi-gratuito. Altrimenti la maggior libertà di prelievo consentita (senza vera possibilità di efficaci controlli) si traduce evidentemente ed automatica mento nella sostituzione del pane ad altri alimenti più pregiati, o nella sua trasformaziono nei medesimi (mantenendo con csbo bestiame, pollame, ecc.), eoli risparmio di altri prodotti straordinariamente rincarati dal marasma agricolo c dalle requisizioni (foraggi, ecc.). (1) Cfr. A. Nicbforo, I consumi alimentari e i loro prezzi in Italia e nei /mesi nemici. (2) Uno degli alti funzionari a cui toccò l'ardilo c ingrato compito di dirigere e regolare l'applicazioue dei calmieri, ne lui Icstè tentata la difesa dalla esugo-razioue di talune critiche. Anche per lui il metodo «è di efficacia non sicura c pieno di inconvenienti r, specie ove presenti disparità locali e non sia limitato ad un minimo numero di morci, di consumo più largo e generale; ma lo si deve accettare come un meno peggio, in confronto allu piena libertà degli alti prezzi, clic limitano i consumi attraverso ineguaglianze di sacrifizi inopportune, ami socialmente pericoloso. Non ò poi vero clic i calmiori quando siano mantenuti in limiti ragionevoli e lascino i dovuti margini di profitto, possano esercitare una forte azione deprimente sulla produzione, perchè è assurdo supporre che il produttore rinuuzi al reddito, solo perchè inferiore alle sue aspettative, mentre egli è gravato di una quantità di spese costanti. Cfr. V. Giuffrida, / calmieri in « Nuova rassegua », 5 febbraio 1017. Ora prescindendo dalla vera impossibilità pratica di stabilire l'equo margine di profitto, nella mutabilità continua e fortissima di tutti i fattori della produzione non controllati (fra cui specialmonte la mano d'opera), a me sembra ovidente che il fare assegnamento sulla convenienza del produttore a non restringere la propria attività in vista dolle spese già incontrate e di quelle generali clic lo colpiscono deve considerarsi un'illusione pericolosa, per poco che il sistema abbia a prolungarsi in successivi cicli produttivi. Evidentemente il coltivatore che ha seminato grano non tralasciorà di raccoglierlo perchè il prezzo no fu nel frattempo ridotto. Ma, nell'autunno seguente, lascierà inseminato le suo terre meuo comode o mono fertili, dove lo spese di produzione eccedono le speranze del compenso. Ciò elio avvenne in Italia ed in Francia eoi vigenti prezzi di imperio dei cereali troppo beno lo conferma. L'effetto riesce anche più visibile riguardo ai minori prodotti, la cui offerta ò dotata di elasticità mussiina e può contrarsi quasi istautaiicamontc con lo mutato condizioni del mercato. Il fallimento ufficialmente confessato dal calmiere dolle uova lo reso evidente anche ai ciechi. Quello del burro si avvia ad un uguale successo (nella seduta 12 ottobre 1017 del consiglio municipale di Torino, il sinduco dichiarò ufficialmente che la scomparsa di questo genere si dovette unicamente all'azione della tariffo.). Non ò quindi affatto vero che le contrattazioni clandestine, sopprimendo iu molti casi gli effetti del calmiere, coiiBontauo « i prezzi che si avrebbero avuti sul mercato in mancanza di esso ». I prezzi praticati saranno in realtà ben maggiori, per l'influenza dol rischio c per la contrazione effettiva di tutta quella por-