100 — dicembre 1917 il prezzo di calmiere per il peso vivo era di L. 100-425 corrispondente ad un livello anche più elevato della quotazione estiva. — Prezzi pure molto alti dominano iter lo vanii orine e specialmente per il pollame: di quest’ultimo è assai ridotto l’allevamento per la scarsità e il carissimo prezzo dei cascami della macinazione e delle granaglie inferiori: così ad es. sul mercato di Milano il prezzo al chilogrammo per i polli di la qualità, dal gennaio al dicembre è cresciuto da li. 3.40-3.50 a L. 5.90-0; prezzi altissimi si hanno per le uova, in dipendenza non solo della ridotta produzione, ma anche de! dilatato consumo quale alimento succedaneo della carne. In rialzo anche i coniali, di cui si estende il consumo: i prezzi a peso vivo sono saliti a Milano da L. 1.15-1.35 il cliilogramma nel dicembre 1910 a L. 2.80-3 alla line del 1917. — Le quotazioni seguenti sono del mercato milanese alla fine di ogni mese per quintale a peso morto per bestiame bovino di la qualità e per maiali grassi (oltre 150 kg.): Unni Vncchtj Tori Viiolll Maiali linoi Varelio Tori Vitolli Maini gennaio 346 319 265 302 340 luglio 450 440 378 398 470 lebbra io 364 334 289 201 410 llgOHtO 449 439 377 408 500 marzo 377 330 319 295 450 «et (ombro 481 476 403 415 420 aitile 396 362 360 324 400 ottobre 486 476 423 393 420 maggio 450 425 380 364 400 novembre 509 510 437 444 420 1 giugno 450 440 382 412 420 dicembre 513 510 428 430 421) 1 Colla diminuzione nella disponibilità carnea è assai cresciuta la domanda di pesce, specialmente di pesce secco e di pesce conservato in salamoia: le quotazioni per lo stoccafisso si aggirano intorno al quadruplo del livello vigente prima della guerra. Date le condizioni difficili in cui si svolge l’industria zootecnica si va fortemente riducendo la produzione de) latte: i relativi prezzi hanno subito un notevole aumento per la nuova campagna casearia : così ad es. nel Lodigiano i prezzi per ettolitro fissati per l’annata 1917-18 si aggirano in genere fra L. 30 e 35; si è affermato essersi verificato il caso eccezionale di un livello di prezzi più elevato perla fornitura all’ industria casearia clic non per la fornitura destinata al consumo diretto urbano, in dipendenza dei vincoli posti dai calmieri per questo consumo. In complesso, nelle zone di maggiore produzione, il prezzo del latte industriale è oscillato nel 1917 fra L. 50 e 32 il quintale (20-21 nel 1916; 14-15 nel 1915 e 17-18 nel 1914) e polii latto alimentare fra L. 38 e 45 (26-32 nel 1916; 20-22 nel 1915 e 22-25 nel 1914). Il commercio del burro e del formaggio sono sempre soggetti a controllo da parto dello Stato: la produzione del burro è sensibilmente diminuita ed è coordinata in particolari organismi per disposiziono governativa, ai fini della regolazione dello 1 Calmiero; a peso vivo, capi di oltre 200 kg. i